Adotta un campo di grano, dal pastificio “Grani Antichi” di Giulianova l’idea che fonde marketing e riscoperta

GIULIANOVA – Per ora sono solo una decina i ristoranti che hanno aderito, tra Abruzzo e resto d’Italia, ma l’obiettivo è quello di raggiungere chiunque, nel mondo, sia attento alla qualità dei prodotti e alla filiera corta e controllata. Il pastificio artigianale Grani Antichi di Giulianova (Teramo), nato dalla quarantennale esperienza della Nuova chitarra, bottega di pasta all’uovo aperta nel 1984 da Antonia Trezzi e tuttora attiva, ha lanciato la campagna “Rent a Land” che prevede l’adozione di un pezzo di terra, tra i circa 60 ettari coltivati a Solina, senatore Cappelli e il cosiddetto moderno, in cambio della quantità di pasta che sarà possibile produrre con il raccolto di grano.
Passato, presente e futuro che si intrecciano: l’azienda, anche grazie al figlio di Antonia, Simone Renzi, consulente marketing nel settore turistico, ha sviluppato un portale dal quale il cliente può vedere su una mappa interattiva il campo adottato, ascoltare l’intervista dell’agricoltore che se ne prende cura e seguire passo dopo passo tutta la coltivazione e la trasformazione.
L’impresa di famiglia è cresciuta e si è allargata e ora, dopo essersi dedicata all’attività conto terzi, grazie all’esperienza maturata, fatta anche di molteplici esperimenti con le più disparate varietà di grano, nel nuovo laboratorio punta ad aumentare la parte di produzione a marchio proprio. Che oggi è composta da circa 90 formati tutti realizzati con farine di grani selezionati provenienti rigorosamente dall’Abruzzo.
Negli anni, un’attenzione quasi maniacale alla materia prima e alla riscoperta di grani antichi, esperimenti di impasti e formati, hanno portato Antonia, di origini emiliane e forse per questo con la pasta nel sangue, a creare il pastificio che ha tra i suoi obiettivi la salvaguardia della chitarra per la preparazione dei maccheroni considerati simbolo della cucina abruzzese: oltre a organizzare corsi e laboratori per le scuole e per i turisti, Simone si è addirittura fatto costruire una serie di questi strumenti con tanto di cofanetto in legno da un artigiano di Pretoro.
E in serbo c’è una sfida per provare a conquistare il Guinness dei primati preparando, in piazza a Giulianova, la più grande quantità al mondo di pasta fatta a mano con 250 persone che impastano.
La pasta di Grani Antichi è trafilata con stampi in bronzo che esercitano sull’impasto una trazione che produce sulla superficie delle microlesioni che, a seguito del processo di essiccazione, le conferiscono quel tipico carattere rugoso e poroso che consente di esaltare al massimo i condimenti. Un’altra fase importante del processo produttivo della pasta è quello dell’essiccazione, condotta in modo da ottenere un’omogenea e uniforme evaporazione dell’acqua. “Utilizziamo basse temperature, affinché tutte le caratteristiche nutrizionali e anche organolettiche della semola di grano duro, come sapore e colore non si alterino, ma si esaltino e si conservino in maniera uniforme”, spiega Renzi.
L’azienda possiede in provincia di Teramo, e in quella dell’Aquila per la Solina, circa 60 ettari di terreno tutto coltivato a grano che utilizza per il suo laboratorio. Le paste attualmente realizzate vengono prodotte con grano tenero moderno, grano duro Senatore Cappelli, grano tenero Solina, anche all’uovo o farcite con ingredienti del territorio come ad esempio zafferano o tartufo. (m.sig.)
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