CINGHIALI, CON NUOVO DISCIPLINARE APPROVATO DALLA REGIONE ABRUZZO AUMENTA LA POSSIBILITÀ DI CACCIA

L’AQUILA – La Giunta regionale dell’Abruzzo, su iniziativa del vicepresidente con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, ha approvato il disciplinare di caccia di selezione al cinghiale. Tale disciplinare trova applicazione, senza soluzione di continuità e fino alla data di adozione di un nuovo disciplinare.
Nello specifico, la caccia di selezione al cinghiale è svolta esclusivamente nel territorio sottoposto a gestione venatoria, all’interno di un arco temporale massimo stabilito nell’anno di riferimento, anche al di fuori dei periodi e degli orari previsti dalla legge, previa acquisizione di parere dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra).
Il disciplinare dispone che la caccia di selezione si svolga a partire da un’ora prima del sorgere del sole ad un’ora dopo il tramonto, per un massimo di cinque giornate settimanali, con esclusione dei giorni di silenzio venatorio (martedì e venerdì).
Si tratta – informa una nota – di un valido strumento per aumentare il prelievo dei cinghiali e ridurre i danni causati dalla specie. Il Disciplinare prevede anche che la Regione possa richiedere agli Ambiti Territoriali di Caccia, attraverso una propria piattaforma, l’attivazione di specifici interventi in caccia di selezione, per contenere i danni al patrimonio agricolo, per la prevenzione degli incidenti, per motivi sanitari o altre cause. Le richieste sono inoltrate congiuntamente anche alla Polizia Provinciale
Approvato, sempre su proposta del vicepresidente Imprudente, lo schema di convenzione tra la Regione Abruzzo e l’Università degli studi di Teramo–Facoltà di Giurisprudenza, per il finanziamento parziale di un posto di ricercatore a tempo determinato RTD-A. Attraverso tale convenzione, si intende disciplinare il rapporto tra il Dipartimento Agricoltura della Regione e l’Università degli Studi di Teramo che riguarda la realizzazione di un progetto che si prefigge di studiare esperienze virtuose straniere (statali e regionali) di disciplina della filiera agroalimentare corta e delle agroenergie. L’obiettivo ultimo è quello di sviluppare un modello innovativo e funzionale all’esercizio della competenza della Regione in materia di agricoltura e di energia.
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