ELEZIONI CONSORZIO, ENNESIMO RINVIO TRA POSSIBILI RICORSI E RICHIESTE DI RITIRO DELLE CANDIDATURE

ORTONA – Ennesimo rinvio per le elezioni dei vertici del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo. Ancora una volta l’appuntamento elettorale si è risolto con una fumata nera e un rinvio a data da destinarsi. Il quadro è sempre più complesso tra richieste di ritiro delle candidature, possibili ricorsi da parte di alcuni produttori esclusi e bozze di liste di nomi che potrebbero comporre il prossimo Consiglio di amministrazione che giacciono sul tavolo dell’assessore regionale all’Agricoltura Emanuele Imprudente, negli ultimi giorni sceso in campo per tentare di ricucire l’enorme strappo che si è generato tra i due giganti enoici, Cantina Tollo e Codice Citra che detengono la maggioranza dei voti ponderati (calcolati sulle unità di conto misurate per uva raccolta, bottiglie e vino prodotti).
La seduta di ieri dell’assemblea dei soci ha visto, intanto, il ritiro da parte del collegio sindacale, per un vizio di forma, del bilancio che doveva essere approvato. Senza il quale non è possibile procedere alle elezioni del nuovo CdA.
Sul fronte delle votazioni, peraltro, è stata introdotta una modifica alle modalità di voto che di fatto spariglia completamente le carte.
Quando si presenta la candidatura, il candidato sceglie di aderire a una delle categorie tra imbottigliatori, vinificatori e viticoltori. Queste categorie, per comporre il CdA devono essere abbinate alle denominazioni. I candidati, a seconda della categoria per cui si sono iscritti, possono ricevere i voti esclusivamente dai soci che rivendicano le uve delle denominazioni che sono abbinate a quella categoria.
Il CdA, come da statuto, ieri ha proposto uno schema degli abbinamenti per sottoporlo alla votazione dell’Assemblea.
Lo schema però è stato modificato in 4 punti (di seguito segnati in corsivo), come proposto da uno dei produttori, Francesco D’Onofrio (Marchesi de’ Cordano, il cui nome peraltro è tra le candidature escluse per via di alcuni cavilli tecnici insieme a quelli di Silvio Cavuto di Cantina Coltivatori diretti Tollo, Katia Masci di Valle Martello, Antonio Marascia di Cantina Miglianico, Gianluca Galasso di San Lorenzo e Rocco Pasetti di Contesa, alcuni dei quali starebbero pensando di presentare ricorso).
Secondo alcuni produttori, il fatto che solo i membri del CdA conoscevano già lo schema, in quanto da loro proposto, al momento della presentazione delle candidature, mentre il resto dei soci ne è venuto a conoscenza solo ieri, avrebbe consegnato loro un vantaggio, consentendo di creare candidature blindate. Il CdA dal canto suo invece rivendica la composizione proposta, che sarebbe stata fatta secondo una base proporzionale delle denominazioni di maggior peso e di rappresentatività nelle singole categorie.
Fatto sta che la modifica è stata approvata con 34mila voti ponderali a favore e 32mila contrari (sempre calcolati sulle unità di conto).
Lo schema iniziale, elaborato dal CdA uscente e proposto all’assemblea, prevedeva un CdA composto di due viticoltori abbinati alle denominazioni/territori Montepulciano e Terre di Chieti; 5 vinificatori abbinati alle denominazioni/territori Montepulciano, Trebbiano, Cerasuolo, Colline Pescaresi e Villamagna; e 8 imbottigliatori espressione delle denominazioni/territori Montepulciano (3), Abruzzo, Colline Teatine, Colline Frentane, Histonium e Terre dell’Aquila.
Con la modifica deliberata, la composizione diventa due viticoltori abbinati alle denominazioni/territori Montepulciano e Colline Pescaresi; 5 vinificatori abbinati alle denominazioni/territori Montepulciano, Trebbiano, Cerasuolo, Terre dell’Aquila e Terre di Chieti; e 8 imbottigliatori espressione delle denominazioni/territori Montepulciano (3), Abruzzo, Colline Teatine, Colline Frentane, Histonium e Villamagna.
Alla luce delle 4 differenze, andrebbe a questo punto creata una lista concordata, per non arrivare allo scontro all’ultimo voto.
Sul tavolo dell’assessore Imprudente al momento sarebbe ferma una possibile composizione, che secondo i più informati sarebbe stata concordata dal presidente di Tollo, Tonino Verna e da Sandro Spella, neo presidente di Citra. Questa ipotesi vedrebbe un CdA composto da 4 nomi espressione di Tollo, 4 di Citra, una cooperativa neutra – forse la Olearia Vinicola Villese – e 6 privati.
Voci insistenti dicono che l’assessore avrebbe richiesto anche un turn over, vale a dire far fare un passo indietro a chi siede attualmente nel consiglio di amministrazione, per fare posto a nomi diversi e nuovi, attingendo a tutti i candidati (anche quelli che al momento sarebbero stati esclusi). Se qualcuno non avrebbe alcun problema a farlo, tra cui lo stesso presidente uscente Di Campli, che in assemblea ieri si sarebbe dichiarato disposto a ritirare la sua candidatura, altri nomi, che attualmente siedono nel CdA, non gradirebbero questa ipotesi e avrebbero avvisato apertamente tutti di non pensare nemmeno lontanamente a un ritiro della candidatura.
Gli scenari possibili continuano a essere molteplici. Il percorso per le votazioni a questo punto si riapre. L’assemblea dovrà essere riconvocata, tentando di arrivare all’appuntamento con una lista concordata. In mancanza, si giungerà all’espressione di voto, con elezione numerica. Ma questa è la soluzione che meno piace, perché rappresenterebbe lo scontro finale, con possibili conseguenze sulla già compromessa stabilità del Consorzio stesso. Forse la matassa potrebbe dipanarsi tra un mese.
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