La tradizionale neola abruzzese diventa oggetto di design in ceramica

PESCARA – A distanza di 10 anni dal conferimento della Menzione d’Onore del Premio Design Abruzzo 2013 alla Neola in ceramica di Arago Design, considerata dalla Giuria una “risposta di sobria raffinatezza al tema della valorizzazione delle abilità e delle tecniche di lavorazione artigianali della tradizione” ed “espressione dei valori di semplicità e bellezza materica dei nostri territori”, i designer artigiani Elisabetta Di Bucchianico e Dario Oggiano, autori della trasposizione in ceramica della cialda dolce tradizionale, presentano la nuova collezione per la tavola del dolce più iconico e popolare d’Abruzzo: la neola, pizzella, ferratella, ciarancella, catarretta, coperchiola, nuvola, scarpella, zimmella, cancellata ecc ecc.
Alle classiche versioni bianche ed invetriate che negli ultimi anni hanno raccontato l’Abruzzo e la sua gastronomia in giro per il mondo, si aggiungerà la nuova matericità degli impasti ceramici colorati in massa e cotti ad alta temperatura.
Un’innovazione esteriore che, dopo lo “shock” iniziale dell’inedita evocazione della ceramica d’uso, riporta gli originali accessori in ceramica, alla dimensione sensoriale dei cibi dolci dell’infanzia.
L’opacità colorata della nuova linea Neola, rimanda infatti l’immaginazione ai banconi delle pasticcerie più raffinate d’altri tempi, strabordanti di forme belle, “perfette”, dai colori tenui e irresistibilmente buone.
Ma alle funzionalità classiche del catalogo della Neola da tavola di Arago Design, si aggiungeranno due misteriose varianti che, sostengono i designer, “valorizzeranno ulteriormente il dolce casalingo più celebre d’Abruzzo, trasformandolo in un vero e proprio ‘palcoscenico di se stesso!’”.
“Se la descrizione ben centellinata della nuova collezione da tavola, ha suscitato curiosità”, concludono gli artigiani di Arago Design, “non resta che venirci a trovare a Pescara vecchia, in occasione della Festa della Neola in ceramica, sabato 23 settembre dalle ore 17,00, in corso Manthoné 79. L’evento sarà addolcito dalle neole della Gastronomia Alla Chitarra Antica di Pescara e sarà possibile degustare i vini della Cantina Vinum Hadrianum di Atri e di Amber Wine Corner”.
Arago Design firma la creatività dei due designer/ceramisti fondatori de L’Officina delle Invenzioni di Pescara, Elisabetta Di Bucchianico e Dario Oggiano.
Luogo di ricerca e riflessione sul costruire nel nostro tempo, L’Officina delle Invenzioni nasce nel 2004 nell’antico quartiere dei mestieri del capoluogo adriatico d’Abruzzo e da questo luogo denso di storie, suggestioni e spunti di riflessione, non si allontana più, ritenendolo l’unico luogo sensato in cui attingere dal passato per agire creativamente nel presente.
Nella nuova sede di C.so Manthonè 79, oggi è possibile osservare ed ascoltare i racconti in ceramica stratificati in venti anni di studio e sperimentazione.
Si rimarrà affascinati dall’apparente semplicità degli oggetti in “ceramica popolare contemporanea”, e dalla successiva scoperta della loro inaspettata profondità. A cominciare dalla Neola in ceramica, il racconto della quotidianità dolciaria più semplice, che nasconde la storia dell’argilla che si espande in forme sempre diverse, passando per il Gran Sassolino, piccolo vaso con le fattezze del Gigante di roccia dell’Appennino, che ci impone di riflettere sul nostro rapporto con la morfologia del territorio, fino alla Stiria perpetua, un coloratissimo ghiacciolo inscioglibile, che scopriamo essere un fungo della Majella e ci ricorda che tutto immancabilmente è frutto della suggestione della Natura.
Tra le tante forme ispirate dalla cultura pastorale, accadrà di ascoltare i nomi dei SalvaPecunia, i salvadanai a forma di pecora, nati dall’etimologia del termine pecunia, figlio a sua volta del latino pecus/pecora, o di ammirare l’Ovina Ars, esempio dell’arte (inconsapevole) delle pecore di scolpire con la lingua i blocchi di sale, o ancora di ascoltare la storia della Musa ovina, leggendario animale mitologico che nasceva con il vello decorato…
Lo zoo degli oggetti firmati Arago Design, rappresenta oggi un riconosciuto esempio di imprenditorialità culturale, che si alimenta delle risorse locali a rischio di scomparsa, e le rimaneggia in linguaggi commerciali appetibili per la massa.
Ma tra i tanti riconoscimenti ricevuti, dalle selezioni alla Biennale d’Arte di Venezia nel 2011, ad Argillà Italia – Biennale internazionale della Ceramica di Faenza, all’esposizione nei principali Istituti di Cultura italiana all’Estero, la più grande soddisfazione degli ideatori del marchio è l’essere entrati nelle case di tanti, in un’epoca in cui scegliere un oggetto “colto” al posto di quelli suggeriti dagli “scienziati del marketing”, impone uno sforzo di ricerca e recupero della nostra identità più profonda e (spesso) dimenticata.
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