Cronaca 08 Ago 2023 12:06

Peronospora, Coldiretti Abruzzo: ora la Regione dichiari eccezione calamità

Peronospora, Coldiretti Abruzzo: ora la Regione dichiari eccezione calamità

PESCARA – Una boccata di ossigeno per le aziende vitivinicole attaccate da peronospora arriva dal decreto varato nel Consiglio dei Ministri del 7 agosto, l’ultimo prima della pausa estiva. Il provvedimento contiene, tre le altre cose, misure urgenti per le imprese colpite dalla malattia della vite, alimentata da eccessi di pioggia e caldo umido.

A beneficiare del provvedimento – del quale non si conoscono ancora le dotazioni finanziarie – saranno le imprese che non possono contare su risarcimenti derivanti da assicurazioni o fondi mutualistici.

“Le Regioni interessate dal fenomeno dovranno predisporre la dichiarazione dell’esistenza del carattere di eccezionalità della calamità – dice Coldiretti Abruzzo – . Un provvedimento importante in una situazione che, quest’anno, vede un crollo importante della produzione di vino, secondo la stima della Coldiretti, proprio a causa degli effetti del clima. La produzione vinicola è trainante nell’economia regionale e muove un indotto importante anche a causa della sempre più alta specializzazione delle cantine”.

Coldiretti ricorda inoltre che l’emergenza peronospora in Abruzzo ha riguardato tutte le provincie in particolare quella chietina dove, per il Montepulciano e il Trebbiano, è stata registrata una percentuale di danno pari all’80%. E non è andata meglio alle altre province dove i danni, dai dati elaborati da Coldiretti Abruzzo (vedi schema sotto), si attestano dal 30% al 40% per la provincia di Pescara e dal 25% al 30% per la provincia di Teramo.

“È necessario ora – sottolinea Pier Carmine Tilli (nella foto), presidente di Coldiretti Chieti, evidenziando che la provincia chietina è la più produttiva in termini vitivinicoli ma anche la più colpita dall’emergenza peronospora – che la Regione si attivi immediatamente e deliberi la proposta di declaratoria di eccezionalità degli eventi entro il termine perentorio di sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge. È una opportunità che non possiamo permetterci di perdere per il bene di uno dei settori più importanti dell’economia provinciale e regionale”.


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