L’AQUILA – “La situazione è dura e l’incertezza non aiuta. Con Sciuè Sciuè lavoriamo solo con il servizio di asporto e consegna a domicilio, ma siamo costretti a posticipare ancora l’inaugurazione del nuovo locale per il quale paghiamo affitto e bollette”.
Così Francesco Marassi, titolare del laboratorio artigianale di pizza e fritti napoletani di via Garibaldi all’Aquila, in procinto di inaugurare la nuova Casa Sciuè, la pasticceria caffetteria napoletana in viale Nizza, la cui apertura è rimandata a febbraio, ma solo se l’Abruzzo dovesse diventare zona gialla, con possibilità dunque di somministrazione sul posto.
E mentre la pizzeria fa registrare ogni giorno nuovi record, come sabato scorso quando dal forno sono uscite 300 pizze, Marassi e i suoi collaboratori sono costretti a fare i conti con le difficoltà dovute alle costanti incertezze e i provvedimenti a singhiozzo che riguardano il mondo della ristorazione.
Per il lancio della nuova attività “ci siamo esposti economicamente con banche e fornitori di attrezzature, abbiamo dovuto annullare diverse ordinazioni anche se proviamo ogni giorno le nuove ricette nel locale che è pronto. Se non riusciamo ad aprire a breve termine – ammette – rischiamo di trovarci in seria difficoltà. Contiamo nella possibilità di aprire il primo febbraio se la regione ritorna gialla”.
Pianificare una attività di ristorazione non è certo facile viste le costanti incertezze cui la categoria è sottoposta ormai da un anno.
Un’incertezza che interessa anche i consumatori se si pensa che “nei primi giorni di zona arancione – dopo il famoso sabato di colore giallo – in una situazione di confusione totale, le persone non sapevano se potevano o meno venire a prendere la pizza da asporto. Abbiamo infatti ricevuto solo ordinazioni a domicilio e spiegato a molti clienti che l’asporto era possibile. Fortunatamente abbiamo un bel seguito, anche sui social, ma i danni in questo senso possono essere incalcolabili”.
Nei pochi giorni in cui l’Abruzzo è stato regione gialla “abbiamo lavorato tantissimo, tra pranzo e cena – dice – abbiamo sfornato circa trecento pizze, un successo che ci inorgoglisce e che ci riempie di gratitudine verso i nostri clienti che continuano a scegliere il menù di Sciuè Sciuè per pranzi e cene in casa”.