ROMA – Il decreto-legge n. 1/2022 approvato dal Consiglio dei ministri il 5 gennaio 2022 è stato pubblicato il 7 gennaio sulla Gazzetta Ufficiale.
Sulla base di tale provvedimento – spiega Alessandro Klun, autore di diversi testi sul diritto della ristorazione, e che durante il lockdown ha pubblicato No show e recesso dalla prenotazione ristorativa – dall’8 gennaio 2022 tutti gli over 50 (occupati o meno) sono tenuti a sottoporsi a terapia vaccinale anti-Covid, pena l’applicazione di una sanzione amministrativa di euro 100,00.
Lo stesso decreto stabilisce che con decorrenza 15 febbraio 2022, tutti i lavoratori del settore pubblico e privato e i liberi professionisti over 50 sono tenuti all’obbligo vaccinale.
Qualora tali soggetti si presentino sul posto di lavoro, in assenza del green pass rafforzato, saranno soggetti a sanzione da euro 600,00 ad euro 1.500,00.
Saranno altresì considerati assenti ingiustificati, senza conseguenze disciplinari, con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro ma senza retribuzione né altro compenso o emolumento.
E per i titolari e i gestori di esercizi che operano nella somministrazione alimentare?
Allo scopo di evitare una situazione di disomogeneità tale per cui solo i lavoratori e i clienti di bar e ristoranti (all’aperto e al chiuso) sono tenuti al possesso della certificazione verde rafforzata, lo scorso 12 gennaio è stato presentato un emendamento al decreto sopra indicato approvato in Commissione Bilancio al Senato.
Tale emendamento – spiega l’esperto – prevede, nell’ottica di una maggiore tutela per tutti, l’estensione del Super green pass anche ai titolari e ai gestori di tali attività, che spesso operano attivamente al loro interno e che non erano vincolati dall’obbligo di certificato rafforzato.
A questo punto non rimane altro che attendere l’esito della discussione in Aula.