VENDEMMIA, L’ABRUZZO QUINTA REGIONE ITALIANA PER PRODUZIONE 2022 CON 3,34 MILIONI DI ETTOLITRI

ROMA – L’Abruzzo con 3,34 milioni di ettolitri di vino è la quinta regione italiana per produzione 2022. È quanto emerge dal report elaborato da Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini, relativo alle previsioni vendemmiali valide fino a fine ottobre, quando cioè verranno presentati i dati definitivi.
Il dossier è stato illustrato a Roma, nella sede del Mipaaf. Secondo quanto riportato nel documento, la quantità produttiva del 2022, rispetto al 2021 per l’Abruzzo è rimasta invariata con 3,34 milioni di ettolitri. Prima della nostra regione, solo il Veneto con 11,45, la Puglia con 10,63 milioni, l’Emilia Romagna con 7,38 e la Sicilia con 4,33.
La produzione 2022 su base italiana dovrebbe infatti attestarsi intorno ai 50,27 milioni di ettolitri di vino, la stessa quantità dello scorso anno (50,23 milioni di ettolitri di vino il dato Agea 2021) e a +3% rispetto alla media del quinquennio 2017-2021, anche se rimane cruciale l’andamento meteorologico delle prossime settimane. Condizioni climatiche favorevoli alla maturazione delle uve potrebbero infatti far virare le previsioni in segno positivo, mentre un clima inadatto per le varietà tardive influirebbe negativamente sul prodotto vendemmiale.
“La vite in Abruzzo è riuscita, dal punto di vista fisiologico, a reagire e ad adattarsi ai periodi di scarsità idrica e di colpi di calore improvvisi, ma anche a reagire prontamente alle poche ma importanti precipitazioni del periodo estivo, con un ritmo di accrescimento nelle varie fasi fenologiche, modulato nell’intensità e nella tempistica”, si legge nel dossier. “Il germogliamento è stato buono, non c’è stato il temuto anticipo, probabilmente a causa della scarsa presenza di acqua e della poca idratazione delle piante, e soprattutto delle temperature al di sotto della media tra fine marzo ed aprile. La fertilità reale, delle cultivar precoci è stata mediamente più bassa, mentre nella norma nelle altre varietà. La crescita dei germogli è risultata più lenta nella prima fase, con un recupero dopo l’allegagione, i vigneti nel complesso sono in equilibrio”.
Un quadro positivo, quello che emerge dal documento, con i vigneti che si presentano “sani, fisiologicamente attivi, i vitigni caratterizzati da una produzione in linea con lo scorso anno” e un vino “di qualità ottima”.
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