L’AQUILA – “Quello che abbiamo notato durante le riprese è l’insolito coinvolgimento emotivo, dagli attori alle comparse fino a chi ci ha aperto le chiese, si percepiva l’amore nei confronti di questo straordinario personaggio”.
Cinzia Th Torrini e Ralph Palka raccontano così la realizzazione del loro docufilm Il Papa fuori dal mondo dedicato alla figura di Celestino V che va in onda in prima visione domani, giovedì 22 dicembre alle 21,10 su Rai Storia (canale 54 del digitale terrestre e 23 di tv sat) .
Un prodotto che, dicono a Virtù Quotidiane, “nasce dal nostro interesse per l’Abruzzo, con cui abbiamo un certo legame anche se lo troviamo ancora molto da scoprire. Abbiamo girato eremi e luoghi in cui lui ha vissuto, dove c’è quasi un misticismo, complice forse il fatto che spesso siano remoti e difficili da raggiungere”.
“L’auspicio è sicuramente quello che possa essere trasmesso su canali ancora più importanti”, dicono i due registi, “e crediamo che l’attenzione nei confronti di Celestino cresca anche pensando all’attualità e alle scelte di Papa Francesco. Ci sono già diverse attività, come i cammini, per valorizzare i luoghi legati alla figura di Celestino, ma c’è ancora molto da fare. La Perdonanza ad esempio non è ancora molto conosciuta, la visita di Francesco dell’agosto scorso sicuramente aiuterà a farla conoscere. Il nostro docufilm speriamo contribuisca”.
Prodotto da Cassiopea Film Production con il sostegno della Fondazione Pescarabruzzo e il contributo della Fondazione Carispaq, il documentario raccoglie i saperi di esperti, storici dell’Archivio del Vaticano, giornalisti, scrittori, appartenenti alla Pontificia Università Gregoriana e alla Fondazione studi celestiniani. Restituisce, dunque, il cammino degli ultimi quattro anni di Pietro da Morrone: dall’eremitaggio alla incoronazione, dalla rinuncia al pontificato al mistero intorno alla causa della sua morte violenta.
Vengono ricordati i momenti cruciali ed intimi della vita del santo eremita, interpretato dell’attore Marc Fiorini. Le suggestive riprese di eremi, luoghi e paesaggi incontaminati dell’Abruzzo, come quelli dell’eremo celestiniano di Sant’Onofrio, avvicinano emozionalmente lo spettatore allo storico personaggio.
L’opera, girata nel Parco nazionale della Majella, all’Aquila e nelle zone interne della provincia, ha visto la partecipazione di numerose professionalità abruzzesi, volute fortemente dai registi stessi.