Cronaca 01 Set 2022 11:26

CONSORZIO, C’È L’ACCORDO. DI CAMPLI: RUOLI AMBÌTI GRAZIE AL LAVORO DI QUESTI ANNI

CONSORZIO, C’È L’ACCORDO. DI CAMPLI: RUOLI AMBÌTI GRAZIE AL LAVORO DI QUESTI ANNI

ORTONA – C’è l’accordo sulle elezioni per il rinnovo delle cariche sociali del Consorzio di tutela vini d’Abruzzo: dopo mesi di rinvii dovuti a veti incrociati, liti e veleni reciproci, si è infatti raggiunta una lista di quindici candidati, pari al numero dei componenti del consiglio d’amministrazione.

La seconda notizia, è che nell’elenco (pubblicato integralmente sotto) non figura né Tonino Verna, che nei giorni scorsi si è dimesso dalla presidenza di Cantina Tollo, né nessun altro rappresentante di questo colosso cooperativo che, insieme a Codice Citra, in virtù del sistema di voto ponderale detiene il potere di incidere sulle sorti consortili.

La terza, senza voler essere troppo frettolosi, potrebbe essere che siamo vicini alla fine dell’atavico dualismo e all’alba di una stagione che potrebbe vedere, per la prima volta, un produttore del mondo privato alla guida di uno dei Consorzi di tutela più grandi d’Italia.

La ricucitura, di cui è ancora difficile decifrare fino in fondo le dinamiche, considerando pure le smanie di protagonismo di alcuni che anche con questo giornale si sono mostrati particolarmente attivi, sarebbe avvenuta nelle ultime settimane proprio grazie a Valentino Di Campli (nella foto), che insieme a Citra di cui è stato espressione negli ultimi due mandati, per primo aveva fatto un passo indietro nel nome dell’unità.

“Dopo l’ultima assemblea del 27 luglio”, dice a Virtù Quotidiane, “considerando che fino ad allora non si erano raggiunti risultati, mi sono impegnato personalmente, l’ho fatto cercando di parlare con i principali attori e, con il buon senso di tutti, in tanti hanno ritirato la candidatura, tra cui il sottoscritto, perché si favorisse una rielezione del cda nel modo più condiviso e facile possibile”.

“Grazie alla progettualità avviata e ai risultati raggiunti sui tavoli nazionali e internazionali, negli ultimi anni il Consorzio ha acquisito una visibilità e un ruolo di primo piano tali da rendere molto appetibile la nuova governance”, aggiunge.

A proposito delle recenti uscite dal Consorzio di Cantine Spinelli e Cantina Orsogna, Di Campli sostiene che si tratta di scelte dovute a ragioni diverse da quelle che vengono espresse pubblicamente ma in ogni caso spera in un ripensamento. “Può capitare che ci siano dei punti di vista diversi”, ragiona, “ma è importante riconoscere il lavoro svolto dal Consorzio, e la stessa attenzione che si dà all’uscita di due soci andrebbe data all’ingresso di 40 nuovi soci negli ultimi due anni”.

“Non conosco il documento perché non ci è stato notificato, ma da quello che ho letto”, dice infine rispetto all’esposto al Ministero di tre produttori, “è strumentale e contiene considerazioni che tendono più che altro a creare confusione perché, per quanto riguarda le procedure elettorali, tutto è stato lineare e trasparente e ci si è attenuti a quanto dettato dallo Statuto”, rileva, “per quanto riguarda il bilancio si contesta una formalità legata ad una dicitura”.

Tramontano, insomma, anche le velleità del gruppo di persone che, in piena estate, avrebbe lavorato ad una soluzione alternativa individuando anche un possibile presidente, che però non aveva neppure presentato la propria candidatura e quindi non sarebbe mai potuto essere votato.

A scanso di ulteriori sorprese, dunque, nell’assemblea convocata per il 5 settembre prossimo – sempre che si approvi prima il bilancio consuntivo, senza il quale non si può procedere al voto – dovrebbe essere eletto il nuovo consiglio d’amministrazione composto dagli imbottigliatori Dino D’Ercole (Codice Citra); Rocco Cipollone (Masciarelli); Alessandro Nicodemi (Fattoria Nicodemi); Paolo Upiani (Zaccagnini); Franco D’Eusanio (Chiusa Grande); Carlo Di Campli (VinCo); Nicola Dragani (Madonna dei Miracoli); Giulia Cataldi Madonna (Cataldi Madonna), dai vinificatori Luciano Di Labio (Cantina sociale Villamagna); Fausto Cimini (Cantina sociale di Paglieta); Pino Candeloro (Sincarpa); Nicola D’Auria (Dora Sarchese); Chiara Ciavolich (Ciavolich) e dai viticoltori: Miki Antonucci (Progresso Agricolo); Gennaro Matarazzo (Roxan). Nell’elenco figura anche Vincenzo Bucci di Olearia Villese, che tuttavia avrebbe ritirato la candidatura, portando dunque a 15 i nomi, ossia al numero massimo che può comporre il CdA (8 imbottigliatori, 2 viticoltori e 5 vinificatori). (m.sig.)

LA LISTA ALLEGATA ALLA CONVOCAZIONE DELL’ASSEMBLEA


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