DAI MONTI AL MARE PASSANDO PER L’ATERNO, STUDENTI DI PRATOLA A SCUOLA DI ECOSISTEMA

PRATOLA PELIGNA – In mostra i lavori degli alunni della scuola secondaria di primo grado Tedeschi di Pratola Peligna (L’Aquila).
Appuntamento nel teatro comunale del centro peligno per giovedì 10 ottobre dalle 8,30 alle 12,30.
L’iniziativa che rientra nel progetto “Dai monti al mare: il fiume trasporta il mare riceve”, organizzata dall’associazione MareVivo è stata curata dai circa 200 ragazzi che hanno preso parte al progetto dedicato anche al fiume Aterno.
Le attività progettuali sono realizzate con il contributo del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e hanno previsto un percorso di studio, a carattere multidisciplinare, rivolto agli studenti dell’Istituto Comprensivo “Gabriele Tedeschi” di Pratola Peligna, per diffondere una conoscenza più approfondita dell’ecosistema fluviale del corso del fiume Aterno-Pescara.
“La proposta didattica”, ha detto Maria Rapini, segretario generale di Marevivo, “ha come protagonista assoluta l’acqua in tutte le sue manifestazioni e problematiche, come risorsa indispensabile fondamentale per la vita. Ma anche l’acqua che scolpisce il territorio regalando paesaggi ed ambienti unici lungo il suo cammino, dalle sorgenti fino al mare. Il progetto comprende lezioni frontali e interattive, in aula e all’aperto, con l’ausilio di operatori ed esperti e include la ricerca sul campo alla foce del fiume e una fase di Citizen Science in collaborazione con Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e Consiglio nazionale delle Ricerca (Cnr) di La Spezia”.
Dopo il workshop con i docenti e gli operatori di Marevivo, il progetto prosegue con il coinvolgimento degli studenti che hanno avuto l’opportunità di incontrare gli esperti di Marevivo, i rappresentanti dei Carabinieri Forestali, del Parco nazionale della Majella e dell’Agenzia regionale di Tutela Ambientale della Regione Abruzzo (Arta) per analizzare dal vivo il proprio territorio, dai monti al mare e per capire i ruolo il ruolo delle aree protette come strumento di difesa della biodiversità e di mantenimento dei servizi eco-sistemici e affrontare anche il problema della legalità.
L’esperienza continuerà nei prossimi giorni con attività outdoor alla foce del fiume Aterno-Pescara, in collaborazione con il Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera di Pescara e la visita al Centro Studi Cetacei Onlus a Pescara che ha in cura le Tartarughe spiaggiate o rinvenute nelle reti ed alcune saranno adottate dagli stessi ragazzi. (fed.ci.)
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