L’AQUILA, CHIAVI DI BAR E RISTORANTI CHIUSI AL SINDACO PER PROTESTA
L’AQUILA – Un gruppo di operatori dell’accoglienza in rappresentanza di gran parte delle circa 200 imprese del settore Horeca dell’Aquila ha consegnato stamattina nelle mani del sindaco Pierluigi Biondi le chiavi delle proprie attività, ormai al secondo mese di chiusura per l’emergenza Coronavirus.
Bar, ristoranti e alberghi chiedono ai primi cittadini di tutta Italia di farsi portavoce presso il governo delle istanze della categoria, costretta a continuare a sostenere spese spesso ingenti senza ricevere idonei aiuti.
I gestori ieri sera in un flash mob hanno riaperto i locali e riacceso le insegne per dare un segnale all’esecutivo.
Il neonato gruppo “RistoratoriAq Vs Virus”, costituito da numerosi operatori dell’Aquila e dintorni, forse quelli che più di altri stanno subendo le conseguenze drammatiche della crisi causata dall’emergenza Coronavirus chiede, tra le altre cose, sospensione dei canoni di locazione e dei mutui, interruzione della fatturazione delle utenze, estensione della cassa integrazione fino alla fine dell’anno, sospensione di tutte le tasse locali, aumento del tetto massimo del prestito bancario garantito dallo Stato, possibilità di congelare le partite Iva fino al momento di ritorno alla piena operatività, sospensione delle cartelle esattoriali, rimodulazione di fondi comunitari da parte della Regione per stanziare somme a fondo perduto e cancellazione di segnalazioni in tutte le centrali rischio dovute a mancati pagamenti.
A consegnare una simbolica chiave gigante Daniele Mancini, Marco Gramenzi, Ada Fiordigigli e Daniele D’Angelo.
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