SULMONA, UN ESERCENTE: VEDO AUTUNNO NERO, INVESTIRE SUL TURISMO

SULMONA – “L’anno scorso, anche per il fatto che si veniva da tre mesi di chiusura in casa, a Sulmona ed in generale in Valle Peligna c’è stato un boom di turismo nazionale, con moltissimi turisti italiani presenti per tutti e tre i mesi estivi. Quest’anno invece con il fatto che non si poteva viaggiare dall’estero sono mancati assolutamente i turisti stranieri, ed il turismo è stato davvero forte solo in tre settimane d’agosto, quindi da 7 giorni prima di Ferragosto fino a fine mese. Però a livello economico io non mi posso lamentare perché ho lavorato abbastanza bene, e posso anche dire che quando c’era il coprifuoco alle 23 si lavorava in orari concentrati e si anticipava soltanto l’orario dell’aperitivo”.
Alessandro Candido, proprietario del bar “Medievale” nella centralissima piazza Garibaldi a Sulmona (L’Aquila), traccia un bilancio a largo raggio dell’estate che si va concludendo, e getta l’occhio alla stagione che è ormai alle porte, fra prospettive, ambizioni, richieste e sogni a 360 gradi.
“La previsione sulla stagione turistico-ricettiva per l’autunno? La vedo nera, nera, nera – ha aggiunto Alessandro Candido – . Con questa fesseria del green pass in un locale come il mio le limitazioni resteranno, quindi questo inverno io non potrò far entrare nel mio locale 7-8 persone. La vedo dunque un’annata davvero dura. I controlli per il green pass saranno più serrati, e quindi si andrà incontro a verbali ed eccetera. Non la vedo rosea. Mentre in estate col posto fuori è andata discretamente, in inverno la vedo dura”.
C’è chi ha timore che la stagione autunnale possa essere condizionata da possibili nuove chiusure determinate dai tanti ancora non vaccinati in Italia.
“Io faccio parte dei non vaccinati, non perché ‘no vax’, perché io credo nell’esistenza del virus, credo che ci siano stati dei morti per esso ma non credo assolutamente che i problemi derivino da chi ha fatto la mia stessa scelta – ha spiegato ancora Candido – . Io non mi vaccino semplicemente perché ho paura, perché, checché se ne dica, di effetti collaterali continuano a parlarne premi Nobel e virologi molto affermati. Come mi comporterò con l’obbligo vaccinale per noi lavoratori? È dura, perché quando subisci un ricatto è sempre dura decidere. Questo è un ricatto bello e buono. Poi quando vedo le immagini di Grottaglie o Sulmona stessa quando c’è stato il comizio dell’ex premier Conte, non posso fare a meno di innervosirmi perché noi che comunque siamo obbligati al distanziamento, al rispetto delle norme, e a dare agli utenti tutto il servizio di igienizzazione, ci troviamo di fronte ad assembramenti di 5000 persone per la stessa persona che ci ha imposto di restare chiusi per un anno e mezzo. Non so cosa farò con questo ricatto: se uno ha paura, ha paura. Che lo rendano obbligatorio o meno, la paura rimane. Nei primi tempi forse farò dei tamponi ogni due giorni. Per andare incontro al popolo avrebbero dovuto dare i tamponi gratis. Sto facendo le mie valutazioni: ho due collaboratrici che sono vaccinate ed hanno il green pass: è possibile che si espongano loro maggiormente al servizio, sempre sotto la mia supervisione e presenza nel locale ma per ciò che mi riguarda non posso dare risposte precise e soluzioni su come gestire questo periodo. Spero però che il green pass sia obbligatorio anche per i parlamentari perché lì ci sono oltre 600 persone in ogni seduta”.
Candido manda un messaggio anche alle istituzioni: ”Loro sono stati i primi a prendere delle scelte anticostituzionali. Noi siamo stati la categoria più danneggiata e più presa di mira perché devono spiegarmi come mai io ho dovuto fare da controllore al mio bar, ma le feste in casa non sono state controllate, così come i rientri dalle ferie, e dall’estero. Gli assembramenti per i comizi elettorali non sono controllati, anzi sono fuori controllo. La politica sta dimostrando un’incoerenza ed una non sensibilità assurda perché continuano a penalizzare sempre le stesse categorie. Non hanno permesso la riapertura delle discoteche, tanto per fare un esempio, e poi vedi 10 mila persone in una piazza prive di qualsiasi controllo”.
Ma i candidati a sindaco di Sulmona, dove si vota al primo turno per le elezioni amministrative, il 3-4 ottobre prossimi, su cosa dovrebbero incentrare la loro campagna elettorale? “Per come la vedo io Sulmona può andare avanti ed arricchirsi, migliorando, solo rendendo più accessibile possibile il turismo -ha concluso Alessandro Candido – . Quindi investire sul turismo, ed al limite sull’agricoltura. Le fabbriche ed altre cose chiudono, ma bisogna dare valore al tribunale e all’ospedale perché con la chiusura del tribunale quanti introiti verrebbero a mancare? Bisogna investire tutto sul turismo perché il territorio si presta a tutto ciò, va solo valorizzato, e quindi spendere per questo, e poi imporsi sulle strutture sanitarie e legislative sia su scala regionale che nazionale”.
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