Cronaca 10 Ago 2025 08:44

Blue tongue, incremento improvviso dei casi. In tutta Italia 3.600 ovini morti

Blue tongue, incremento improvviso dei casi. In tutta Italia 3.600 ovini morti

ROMA – Torna a preoccupare gli allevatori italiani la blue tongue, malattia virale che colpisce in particolare gli ovini. L’allarme è lanciato da Confagricoltura.

L’organizzazione agricola segnala che nei mesi di giugno e luglio si è verificato un incremento improvviso dei focolai, con una diffusione del virus “che fa temere per le prossime settimane un vero e proprio picco epidemico”. Secondo un’elaborazione dei dati ufficiali condotta da Confagricoltura, i focolai attivi da inizio anno hanno già raggiunto quota 768, di cui oltre 600 concentrati solo negli ultimi due mesi: 273 a giugno e 362 a luglio.

“Numeri preoccupanti – sottolinea la rappresentanza agricola – se confrontati con quelli dello stesso periodo del 2024, quando i focolai erano stati meno di 100”.

Ad oggi – secondo quanto segnala Confagricoltura – sono circa 160.000 gli animali coinvolti, per la stragrande maggioranza ovini, con oltre 6.000 capi ammalati e 3.600 decessi.

Le regioni più colpite nel 2025 sono quelle del Centro Italia, in particolare Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, mentre lo scorso anno la maggior parte dei casi era concentrata in Sardegna e nel Nord Italia.

“Alla luce della situazione – commenta Angela Saba, presidente della Fnp Allevamenti Ovicaprini di Confagricoltura – chiediamo alle Istituzioni di mettere in campo misure di coordinamento su tutto il territorio nazionale. A partire da piani di vaccinazione mirati e con copertura di tutti i costi a carico degli allevatori e di tutti sierotipi circolanti”.

“Sarebbe necessario, poi, dar vita immediatamente – aggiunge – ad interventi di prevenzione e sostegno per le spese effettuate per l’acquisto e l’utilizzo di repellenti contro gli insetti vettori”.

“Sono senza dubbio da prevedere – conclude – indennizzi per le perdite dirette e indirette subite dagli allevamenti colpiti, inclusa la mancata produzione e i costi per il ripristino del patrimonio zootecnico. Chiediamo l’istituzione di un Fondo nazionale per le malattie animali e vegetali, con una dotazione finanziaria adeguata per intervenire tempestivamente in situazioni di emergenza, come quella attuale”.


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