SCURCOLA MARSICANA – Il profumo del pane appena sfornato e quello delle piante aromatiche invadono il giardino rigoglioso e curato: gli interni sono caldi, semplici, in legno prevalentemente, con arredi che ricordano un tempo andato, eppure più vivo e vicino che mai. È un’atmosfera autentica, quella che si respira a I Musicanti di Brema, agriturismo a due passi dalla famosa Quercia di Donato, prezioso albero secolare a Scurcola Marsica (L’Aquila).
L’agriturismo è completamente immerso nella natura, fuori dal caos: aria pulita, fiori colorati, due amache per far rilassare gli ospiti e due mini appartamenti da quattro posti l’uno, per coloro che vogliono godere di questo relax anche all’alba, e quindi restare qui a dormire. Lara torna dai campi con un cesto di cicoria appena raccolta e un sorriso contagioso, che infonde serenità. Con lei, la sua bella famiglia a gestire la struttura e ad accogliere gli ospiti con una gentilezza delicata e sincera: Ruben, suo marito, e i figli Goffredo e Giona.
Ruben Valente e Lara Piacente hanno da tanti anni un’azienda agricola, Ranch, a Villa San Sebastiano, frazione di Tagliacozzo, “che è diventata Ranch Enterprise, perché ormai anche i nostri figli sono con noi a tutti gli effetti dentro quest’avventura, in questa bella impresa”, racconta Lara. “Tutto, e davvero tutto quello che si mangia qui da noi, viene dall’azienda agricola: polli, galline, pecore, capre, vitelli, maiali, ma anche farine, solina, orzo decorticato, formaggi, salumi, uova, verdure di stagione, dalle zucchine al radicchio alle patate. Ogni nostro piatto è stagionale, seguiamo la natura e ci teniamo tantissimo – e ci crediamo – al discorso della genuinità, legato a filo doppio a quello della salute”.
Dal 1996 l’azienda agricola della famiglia Valente è una garanzia per la Marsica e non solo. Così come lo è l’agriturismo, nato una decina di anni fa: “Il nome viene da una delle favole che leggevamo ai nostri figli quando erano piccolini, I Musicanti di Brema: la storia ci è sempre piaciuta tanto, sono quattro come noi, e allora siamo stati concordi nel decidere”.
Una specie di favola in effetti, quella che si vive qui ai Musicanti. Sul davanzale della finestra i barattoli di pomodori, appena sigillati; quelli delle marmellate di visciole e i saponi, all’anice e alla lavanda. A ottobre ci sarà la vendemmia, qui si produce anche vino: “Facciamo anche il mosto cotto, ne produciamo un centinaio di litri e lo ricaviamo da una vite di oltre 100 anni“, racconta Goffredo Valente. Entrambi i fratelli sono sommelier, tre livelli completi con Ais, una passione condivisa che porta grandi frutti e soddisfazioni anche sul lavoro: nell’agriturismo infatti le etichette di vino presenti sono tante e continuano a crescere. “Si predilige l’Abruzzo, c’è sicuramente un occhio di riguardo per la nostra terra – dice – ma le etichette sono miste, nazionali e internazionali, abbiamo diversi vini tedeschi, francesi, ci piace sperimentare”.
Giona Valente è appassionato di champagne e spesso nel locale sono stati organizzati eventi con portate di piatti tradizionali e prodotti dell’azienda agricola abbinate ai vini. E per diversi anni l’agriturismo ha collaborato con i centri estivi della zona: “I bambini si divertivano a fare giri a cavallo, a stare nella natura e mettere sul serio le mani in pasta”, racconta Ruben, “hanno fatto il pane, gestito l’orto e cotto i biscotti nel forno al legna”. Pizza, pane e biscotti sono infatti cotti tutt’oggi nel grande forno a legna in giardino, un altro dei motivi per cui questo posto è apprezzato: si punta al recupero delle tradizioni non solo nei piatti ma anche nelle cotture dei cibi e nell’arredamento. “Facciamo il possibile perché le persone vivano un po’ del nostro stile di vita, d’altri tempi da un lato, perfettamente inscritto nel presene dall’altro, e ovviamente perché mangino bene, con prodotti di qualità e di sicura provenienza, così che facciano la scelta libera di tornare, magari portando altre persone a scoprire la nostra realtà, anche perché l’agriturismo vive di passaparola: è stata una scelta iniziale che si è rivelata giusta e che ci dà la dimensione della riuscita del nostro lavoro”.
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