I vini del Casertano (ri)partono dal mercato locale. “Siate ambasciatori della Terra di Lavoro”, l’invito del consorzio Vitica
di Serena Leo
CASERTA – L’evento Terra di Lavoro Wines, giunto alla terza edizione, trova la sua perfetta collocazione in quello che è il simbolo di Caserta, la reggia borbonica. Una due giorni speciale che ha visto più di 3mila persone concentrarsi nel primo cortile del palazzo reale alla ricerca dei vini Galluccio Dop, Aversa Aprinio Dop, Falerno del Massico Dop, Roccamonfina Igt e Terre del Volturno Igp. 170 referenze, 60 cantine con produttori appassionati che hanno portato la loro testimonianza vitivinicola.
Questa è solo una parte del successo registrato dalla manifestazione andata in scena lo scorso fine settimana, ma il bello viene ora, secondo Cesare Avenia, presidente del Consorzio di Tutela Vini di Caserta (Vitica).
“L’evento rappresenta il frutto del lavoro dei produttori di vino di qualità che oggi hanno la volontà di avvicinarsi al pubblico”, ha detto a Virtù Quotidiane. “All’interno della Reggia si è colta l’occasione per promuovere non solo le denominazioni, ma anche il territorio, dimostrando che anche a casa propria ci sono prodotti di eccellenza e, a volte, basta prestare più attenzione al territorio in cui si vive per scoprire eccellenze enologiche di tutto rispetto”.
Si è parlato poi, del piano di sviluppo Dop Igp Economy, una serie di azioni che il consorzio sta già compiendo in accordo con istituzioni ed enti culturali per promuovere questa terra attraverso l’enogastronomia.
“Il biglietto da visita del nostro territorio può e deve essere la denominazione vitivinicola che al suo interno racchiude varietà autoctone, biodiversità e scenari pazzeschi, oltre all’instancabile lavoro dei produttori”, ha rilevato il presidente. “L’appassionato scopre queste storie e poi può portarne testimonianza altrove attraverso i racconti. Il miglior souvenir che possa esserci? Una bottiglia di vino della Terra di Lavoro”.
Promozione, una parola chiave che il grande pubblico deve tenere a mente. Le azioni da compiere per concretizzare questo però, sono proprio semplici a detta del presidente: “Il nostro ambasciatore deve sapersi lamentare se nelle carte vini dei locali casertani o del circondario mancano i vini del territorio. Bisogna essere rappresentanti a tutto tondo e prediligere l’abbinamento cibo-vino di casa nostra”, conclude Avenia.
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