Movida a Pescara, niente da bere da mezzanotte e via tavoli e sedie dopo mezzanotte in zona piazza Muzii

PESCARA – Arriva il “coprifuoco” a Pescara per i locali del centro città. Il sindaco Carlo Masci ha firmato un’ordinanza (la 109 dell’8 novembre) per introdurre il divieto di vendita di bevande da consumare in piazza Muzii e zone limitrofe.
Quello che è sempre stato il cuore della movida pescarese, finito al centro di un braccio di ferro pesantissimo tra esercenti e residenti, con in mezzo il Comune e arrivato fino in tribunale, da domani al 31 gennaio 2025 vedrà il divieto per i locali di vendere bevande dopo la mezzanotte.
La disposizione riguarda le aree interessate dal Piano di risanamento acustico e cioè l’area di piazza Muzii, compresa tra via De Cesaris e parte di via Battisti, l’area di via Mazzini, via Piave e via Battisti (dal civico 1 fino a Via Mazzini), e la zona compresa tra via Michelangelo Forti, via Poerio, via Quarto dei Mille e il tratto di via Battisti tra piazza Muzii e via de Amicis.
L’ordinanza arriva a seguito di una delibera di giunta del 29 ottobre proprio sulle misure relative alla zona centrale della città, indicate dal Tavolo tecnico istituito nel 2023 che ha proposto una serie di interventi volti a contenere i rumori tutelando la salute pubblica in caso di superamento degli stessi, come previsto dal Piano di risanamento acustico.
La delibera del 29 ottobre stabilisce anche il limite di mezzanotte per rimuovere tavoli e sedie esterni, sempre nella stessa zona, per limitare il rumore antropico.
Resta possibile la somministrazione all’interno dei locali. Almeno su carta, dal momento che tantissime attività, specie i cocktail bar, hanno dimensioni particolarmente limitate, per consentire un servizio tra le 4 mura.
Il provvedimento segue anche la prima debacle che il Comune ha subito in tribunale verso la fine di ottobre nella causa intentata dai residenti del centro. L’ente è stato condannato a risarcire le famiglie riunite nel comitato Tranquillamente Battisti, che abitano in zona per un totale di circa 450 mila euro. La causa riguardava il periodo tra il 2016 e il 2021. In quella sentenza il giudice aveva definito insufficienti i provvedimenti adottati per la riduzione del rumore da parte del Comune. E l’amministrazione ora corre ai ripari.
Sostieni Virtù Quotidiane
Puoi sostenere l'informazione indipendente del nostro giornale donando un contributo libero.
Cliccando su "Donazione" sosterrai gli articoli, gli approfondimenti e le inchieste dei giornalisti e delle giornaliste di Virtù Quotidiane, aiutandoci a raccontare tutti i giorni il territorio e le persone che lo abitano.