Come gli NFT ci salveranno dalle bottiglie contraffatte. L’esempio virtuoso viene dall’Etna con Firriato
di Serena Leo

PALERMO – Quando si parla di Made in Italy non si può più prescindere dal vino, ormai di diritto nel campo dell’esclusivo e dell’alta qualità. E se la Sicilia, sempre di più, sta mettendo la firma su vini unici al mondo, allora è necessario saper proteggerli con i giusti mezzi evitando la contraffazione.
Cantina Firriato proprio sull’argomento wine hacking ne ha parlato alla Milano Wine Week durante l’incontro “The Etna Wine Hacking: Innovation & Revolution”. Un modo per accendere i riflettori su tema che, sempre di più, richiede supporto tecnologico d’avanguardia.
Firriato, con la bottiglia Signum Aetnae pre-phylloxera 2015 ci prova. Un contenuto prezioso, figlio dell’Etna e di epoche lontanissime, arriva nelle mani del consumatore come bottiglia da collezione protetta da blockchain e Nft (non fungible token).
Con Federico Lombardo di Monte Iato, direttore operativo di Firriato, abbiamo ragionato su questi strumenti utili per preservare lo speciale singlevineyards etneo.
“Il Signum Aetnae ha diverse peculiarità. Prima di tutto viene da un vigneto particolare che abbiamo fatto datare in collaborazione con la facoltà di Scienze Forestali dell’Università di Palermo – dice Lombardo di Monte Iato – l’età della liana ritrovata in territorio etneo, attraverso l’analisi dendrocronologica e stereoscopica del legno, è di 150 anni circa. Una scoperta storica che lo colloca a pieno titolo nell’epoca pre-fillossera. La sua sopravvivenza è ancora oggetto di studio, ma potremmo dire che il suolo etneo fatto di sabbia vulcanica fine ha fatto il suo, proteggendo la pianta. Non si esclude l’attacco della fillossera alla pianta, ma questo, meno incisivo, le ha dato il tempo di sviluppare le difese naturali”.
Al di là dell’aspetto storico che colloca l’etichetta già nella zona curiosità per i wine lovers, ciò che stupisce è il potenziale enologico che sviluppa da Nerello Mascalese e altre varietà reliquie (oggetto di estrema attenzione e studio nell’isola). Con la fase di microvinificazione ci si è resi conto che questo vino potrebbe competere di diritto con i giganti da collezione, per questo bisognoso di protezione.
Su questo Lombardo di Monte Iato non ha alcun dubbio e, grazie alla formazione tecnica e un passato professionale nell’ambito della Information Security, ha subito vagliato la possibilità di blindare la bottiglia attraverso l’acquisto di Nft e l’iscrizione in un sistema complesso di blockchain, eventualità ancora troppo poco esplorata nell’universo vitivinicolo, a detta del coo di Firriato.
Signum Aetnae è un’etichetta esclusiva a tiratura limitata – solo 2.436 bottiglie prodotte – per questo l’azienda ha messo in piedi un sistema non corruttibile, partendo dal primo, più semplice, che è la numerazione in etichetta. Vi è poi un secondo codice in grado di certificare l’autenticità della specifica bottiglia: “Si tratta di un codice alfanumerico generato automaticamente con algoritmi complessi che evitano collisioni e certificano l’autenticità legale”, spiega Lombardo di Monte Iato.
Il terzo codice è celato sotto una vernice scratch. Si tratta di una sequenza numerica generata in modalità random e consente al possessore di registrare la bottiglia e divenirne il proprietario ufficiale attraverso la registrazione sul sito dedicato https://signumetna.it/ e solo dopo questo passaggio se ne certifica la proprietà effettiva e univoca.
Ma le novità che la bottiglia cela non sono terminate, infatti è presente un ulteriore sistema protettivo: “Abbiamo posizionato una particolare vernice trasparente in un punto ben preciso della bottiglia che permette di riconoscere se la capsula è stata rimossa, quindi se la bottiglia è stata aperta”.
Un progetto, quello di Firriato, che non va molto indietro nel tempo, ma che guarda benissimo a un futuro più lungimirante: “Abbiamo usato la blockchain come si dovrebbe. Con l’efficiente sistema Polygon siamo protetti da qualsiasi attacco informatico che potrebbe colpire il sito, modificando codici, aggiungendo o togliendo le bottiglie”.
Ma la protezione non finisce all’atto dell’acquisto, aggiunge Lombardo di Monte Iato, piuttosto continua nel tempo: “Una volta registrata la sequenza alfanumerica in etichetta c’è la possibilità di comunicare anche quando la bottiglia è stata aperta, quindi in blockchain avviene la fase di burn che non permetterà mai più a nessuno di ricreare quella bottiglia”.
Non si esclude che Signum Aetnae, etichetta da collezionare, possa diventare oggetto di scambio ed è per questo che la bottiglia va tokenizzata, cioè valutata. “Come azienda mettiamo a disposizione diversi servizi tipo il rilascio del certificato di proprietà che, attraverso perizia giurata, autentica la bottiglia. Inoltre procediamo alla ricolmatura e sostituzione del tappo, facendo una sorta di tagliando che iscriviamo in blockchain. Tutto viene iscritto in una sorta di registro elettronico che funge da storico. In caso di vendita a terzi è sempre Firriato che certifica e trasferisce il token al nuovo proprietario”.
Tutta questa innovazione porta ad affrontare un tema molto caro ai wine lovers di vecchia data e con convinzioni ormai agée, come la possibile perdita di “poeticità della bottiglia”. Su questo Lombardo di Monte Iato non ha alcun dubbio: “La poeticità rimane ed esiste indipendentemente dalla blockchain. È un concetto che può tradursi come oggetto da collezione o come vino da stappare. La poesia non va a perdersi, piuttosto si evolve grazie al supporto di nuovi strumenti”.
A questo punto viene naturale chiedersi quanto in futuro potranno contare le nuove tecnologie nel mondo del vino e cosa ci si deve aspettare dal futuro. Sul punto Lombardo di Monte Iato ha le idee molto chiare: “Inizierei non chiamandole più solo nuove tecnologie, piuttosto delle commodities a disposizione di cantine con un potenziale approccio manageriale d’avanguardia e che hanno un futuro per incrementare questi progetti di lungo respiro”.
E se estendere un sistema di anti-contraffazione su altre etichette è ancora un progetto embrionale per l’azienda, ci si rende conto di quanto sia necessario e imprescindibile non farne più a meno, oltre ai classici strumenti di controllo già presenti e stringenti.
Il vino quindi, è destinato a diventare digitale e destinato a un pubblico in grado di comprenderne ogni sua sfaccettatura non più solo edonistica: “Ad essere più attenti a riguardo sono le nuove generazioni, i nativi digitali. Noi ci rivolgiamo al pubblico in grado di apprezzare e considerare normale tali sistemi di sicurezza, però non mancheranno i collezionisti di vecchia data che da tutto ciò ne resteranno sicuramente incuriositi”.
Signum Aetnae pre-phylloxera 2015 è disponibile in enoteca al prezzo di 250,00 euro. Ogni S-NFT generato verrà devoluto a verso un progetto di sostenibilità ambientale, tema a cui Firriato è molto sensibile.
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