Questa stagione di Serie A è una delle più competitive degli ultimi anni?

La Serie A 2024/2025 sta regalando emozioni e colpi di scena come non se ne vedevano da tempo. Grazie all’eccezionale equilibrio che caratterizza le squadre in classifica di quest’anno, infatti, il campionato di calcio italiano sembra aver finalmente ritrovato quella competitività che l’ha contraddistinta a lungo negli anni d’oro.
Non a caso, lo scorso 2023 è stato il Napoli di Spalletti a conquistare il tanto ambito scudetto, dopo ben 33 anni di attesa, e anche quest’anno tantissimi club “underdog” stanno dimostrando che l’egemonia delle big è giunta al termine. Quali sono, dunque, i fattori che rendono il campionato di Serie A 2024/2025 uno dei più competitivi degli ultimi 20 anni?
La variabilità dei vincitori
Dopo ben 9 anni di dominio bianconero, dunque, il campo delle pretendenti al titolo si è allargato in maniera notevole, il che ha generato un gradevolissimo disorientamento persino tra gli appassionati di scommesse sportive online.
Questa variabilità, c’è da dirlo, non è affatto merito del sistema economico intorno al quale gira il calcio, quanto invece di club, dirigenti e allenatori che si sono impegnati duramente pur non godendo di supporto economico da parte di istituzioni o enti commerciali.
Il trionfo partenopeo del 2023, così come l’ascesa di club come Lazio, Atalanta, Fiorentina e Bologna di quest’anno, dimostra insomma che la progettualità delle società e il talento dei giocatori rappresentano punti di forza ben più influenti rispetto alla semplice disponibilità economica.
E se, negli ultimi tempi, la principale critica che si muoveva al calcio era proprio l’eccessiva presenza di influenze economiche e commerciali, questa novità non può che rendere la competizione entusiasmante e mai scontata.
L’equilibrio regna
Nelle prime 12 giornate di campionato non era ancora emersa una leader indiscussa della classifica. Basti pensare che fino allo scorso novembre, tra il Napoli capolista e la Juventus al sesto posto vi erano soltanto due lunghezze di smacco. Erano ben 41 anni che il campionato italiano non manifestava un simile equilibrio.
Arrivati a gennaio, seppur con una variazione significativa dei punteggi, il campionato continua a dimostrarsi eccezionalmente intrigante. Il Napoli ha difeso la propria prima posizione in classifica conquistando 47 punti, seguita poi dall’Inter con 44 punti e dall’Atalanta che raggiunge il podio con 43 punti.
Lazio, Juventus e Fiorentina sono distanti tra loro soltanto di due punti, mentre Milan e Bologna si trovano rispettivamente al settimo ed ottavo posto, con un solo punto di distacco. La Serie A, insomma, non è più la nobile decaduta che pareva essere negli scorsi anni. Ciò non alimenta esclusivamente gli entusiasmi dei tifosi italiani, ma è utile soprattutto per far sì che il calcio italiano emerga in maniera sempre più significativa nella cornice europea.
I fasti che furono
I tifosi più attempati certamente ricorderanno che, a cavallo tra gli anni ‘90 e gli inizi del 2000, a contendersi il titolo anno dopo anno erano principalmente le “sette sorelle”. Inter, Milan, Juventus, Roma, Lazio, Fiorentina e Parma rivaleggiavano tra loro a suon di colpi di mercato e di partite mozzafiato. Negli ultimi anni, fortunatamente, uno dei fattori caratteristici del campionato italiano è invece l’imprevedibilità.
Nulla è dato per scontato, tanto che la Juventus siede ora in quinta posizione, mentre l’Atalanta è terza. Ed è proprio l’imprevedibilità a rendere la competizione incredibilmente coinvolgente per i tifosi, i quali sanno bene che prima della conclusione della stagione può accadere davvero di tutto. C’è da dire, inoltre, che anche i dati sembrano confermare l’ottimo andamento del calcio italiano.
Stando al Ranking Uefa degli ultimi due anni, infatti, la Serie A sembra aver ottenuto 8 punti in più rispetto alla Bundesliga tedesca, e ben 10 punti in più rispetto alla Liga spagnola. Questi dati confermano la seconda posizione dell’Italia, che viene immediatamente dopo la Premier League inglese.
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