Cronaca I segni del silenzio 18 Lug 2021 10:23

CASTEL DI IERI: IL SANTUARIO DELLA MADONNA DI PIETRABONA

CASTEL DI IERI: IL SANTUARIO DELLA MADONNA DI PIETRABONA

CASTEL DI IERI – “Maronna me aiutame…Maronna me aiutame…Maronna me salveme….”. Le disperate grida di richiesta di aiuto di un viandante alla Vergine Santa che, per scampare alla furia distruttrice di un’alluvione, invoca la Madonna e viene miracolosamente salvato. Nasce, forse, da questa leggenda l’edificazione del Santuario rupestre della Madonna di Pietrabona a Castel di Ieri.

Ma con molta probabilità il luogo di culto fu costruito su un preesistente tempio dedicato alla Dea Bona. Lo troviamo sulla via dell’antico regio Tratturo Celano-Foggia, in prossimità del torrente Rio Scuro, posto sul ciglio di un burrone, sul Colle di San Donato, tra anfratti e l’aspra roccia.

Le prime notizie della sua esistenza si hanno dalla fine del XII secolo. Il Santuario, con la sua struttura, occupa interamente un terrazzo naturale della minacciosa montagna e si sviluppa in più edifici che comprendono la Chiesa, la sagrestia, la parte abitativa e resti di altri ambienti che costituivano il nucleo originario.

Una comoda scalinata ci conduce sul sagrato della Chiesa. Da qui, lo sguardo spazia sulla Valle sottostante. Una cisterna per la raccolta dell’acqua precede l’ingresso al luogo dello Spirito.

L’interno semplice, essenziale con la volta a botte, l’altare ed un’acquasantiera, viene ravvivato e da un affresco che riesce a dare luce e ad abbellire l’ intero ambiente. Eremiti in cerca di solitudine e pace e uomini colpiti da malattie come la peste, riuscirono, qui, a trovare raccoglimento, riparo e dedicarsi alla preghiera.

Ancora oggi la devozione alla Madonna di Pietrabona è viva e fortemente legata ai tanti fedeli che, il martedì dopo la Pasqua, giungono da tutto il territorio subequano, in questo Santuario nascosto e isolato per rinnovare un antico “patto” di fede e cercare ancora i “Segni del Silenzio”.

“Lascio che il destino abbandoni le sue orme. Su sentieri ombrosi scorgo lo scorrere del tempo tornare da sembianze remote”. (Pierpaolo Bellucci)

*giornalista Rai e scrittore

LE FOTO (dal web)


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