TORNIMPARTE – Nessuna mancanza di volontà o pigrizia – nei confronti di un lavoro pur faticoso – ma un vizio formale. È questo che non ha permesso di perfezionare l’atto di compravendita dello storico caseificio Cipollone di Tornimparte (L’Aquila) da parte di un gruppo di giovani del posto che si era fatto avanti e che aveva persino avuto accesso al credito bancario.
Lo hanno spiegato a chiare note a Virtù Quotidiane – che peraltro con l’articolo del settembre 2020 aveva destato il loro interesse a rilevare l’attività – i quattro ragazzi dell’azienda agricola I Compari, che hanno anche inviato una nota alla redazione (pubblicata integralmente sotto) e che non ci stanno a passare per quelli della generazione del reddito di cittadinanza o che preferisce l’ozio al sudore.
“Non dite che non c’erano giovani con voglia di lavorare perché non risponde alla realtà dei fatti”, affermano Felice Feliciangeli, Pasquale Feliciangeli, Mario Feliciangeli e Giancarlo Prescenzo rivolgendosi ai fratelli Bernardino e Giampiero Cipollone, “non è giusto nei confronti di quei ragazzi che vi hanno sempre visto con profonda ammirazione e rispetto”.
LA NOTA DELL’AZIENDA AGRICOLA I COMPARI
Siamo ben felici di cedere la gestione dell’attività a giovani appassionati e motivati che hanno deciso di tramandare la lunga tradizione casearia di famiglia”. Queste le parole pronunciate nell’intervista rilasciata il 24 settembre annunciando l’imminente cessione dello storico caseificio.
Noi siamo sempre quelli di quel giorno, gli stessi, non è cambiato nulla da quel giorno, allora ci chiediamo perché rilasciare quella dichiarazione così lontana dalla realtà delle cose. I giovani motivati erano pronti a rilevare un’attività fiore all’occhiello del nostro bellissimo paese nonché del comprensorio aquiliano, leggere quell’articolo ci ha toccato profondamente.
Nonostante le mille difficoltà, noi crediamo nella filiera corta, nel KM0, nel cartello “Le mozzarelle sono terminate” perché lavoriamo solo il latte delle nostre vacche.
Un prodotto unico che eravamo ben felici di portare avanti come voi stessi avete ben detto, orgogliosi e onorati di continuare la tradizione della vostra famiglia.
Nonostante le valutazioni discordanti, non abbiamo mai dubitato del successo dell’operazione, perché abbiamo forza, determinazione e voglia di fare una cosa che ci è sempre piaciuta fin da piccoli.
Quando a scuola mangiavamo le vostre squisite mozzarelle, quando in gita venivamo alla vostra stalla situata vicino alle nostre abitazioni, vi abbiamo sempre guardato con ammirazione.
Fieri delle mozzarelle di Cipolllone fatte a Tornimparte, quando abbiamo avuto l’opportunità non ci abbiamo pensato due volte a intraprendere la trattativa.
Qualche ettaro di bosco in meno, qualche lavoretto da fare, poi il Covid, ma niente ci ha mai fermati perché noi vediamo in ogni difficoltà una opportunità.
Abbiamo trovato una banca che ha sposato totalmente il nostro progetto dandoci piena fiducia, vedendo quattro giovani e le loro famiglie determinati nel realizzare il loro progetto.
I motivi che non hanno permesso la cessione sono ben altri e totalmente differenti dalla voglia di lavorare dei giovani.
Era tutto pronto a luglio, la firma secondo la banca doveva avvenire entro agosto, pensavamo tutti di aver fatto ma si è presentato davanti l’ultimo ostacolo che non è stato risolto, perché non dipendeva dai giovani volenterosi bensì dai mastri casari.
Siamo stati chiamati più volte dal direttore dell’istituto e dai suoi collaboratori per avere notizie, ma forse gli anni, forse la stanchezza, non vi hanno dato la forza di fare l’ultimo passo, quello più importante e fondamentale per permettere la vendita.
Con nostra profonda delusione e con tantissima amarezza per vedere un progetto sfumare abbiamo accettato educatamente la vostra scelta di non andare avanti, anche se non la comprendevamo l’abbiamo assimilata con molta fatica.
Adesso non dite che non c’erano giovani con voglia di lavorare perché non risponde alla realtà dei fatti, non è giusto nei confronti di quei ragazzi che vi hanno sempre visto con profonda ammirazione e rispetto. Che adesso senza alcun rancore nonostante tutto, vi augurano una felice e splendida pensione, ringraziandovi di averci fatto gustare le vostre grandiosi mozzarelle.
Un abbraccio
I quattro giovani appassionati e motivati
Azienda Agricola i Compari