IN CALABRIA L’OLIO EVO È 2.0 CON QR CODE E GADGET IN LEGNO DI OLIVO


SETTINGIANO – “Amaliù” è l’azienda che fra Tiriolo e Settingiano in provincia di Catanzaro produce olio evo biologico monocultivar di Carolea. Tipico gusto piccante e amaro bene equilibrati grazie alla raccolta a mano dalla pianta svolta prima della completa maturazione delle drupe, confezionamento in bottiglie di metallo contro l’ossidazione, ma soprattutto grande attenzione alla lavorazione a freddo per offrire grandi quantità di polifenoli con azione nutraceutica: un prodotto di alta qualità dal sapore fruttato medio che si abbina perfettamente al pesce, a piatti delicati, ai dolci e alla pasticceria, alle salse leggere, come ci confermano gli chef che apprezzano l’olio di eccellenza monovarietale quale alimento oltre che come condimento da abbinare ai piatti.

“Amaliù” – si legge in una nota – è una realtà agricola familiare che esiste da decenni ma che Igor Paonni in pochissimo tempo ha voluto razionalizzare e rilanciare per affacciarsi su un mercato nazionale (e non solo) difficile ma sempre più orientato verso l’olio italiano di alta qualità, biologico e principe della Dieta Mediterranea e verso le produzioni sostenibili.

E Igor lo ha fatto con idee creative e funzionali, al passo con i tempi e soprattutto nel rispetto dell’ambiente e della salubrità del prodotto.

ùL’antico casolare dove i genitori Amalia e Vincenzo iniziarono l’attività mezzo secolo orsono a Settingiano, oggi è il moderno frantoio in mezzo all’uliveto con il tetto fotovoltaico e rivestito in legno; il Qr code di ogni bottiglia porta il cliente sull’apposita piattaforma web di rintracciabilità, in grado di raccontare la storia e tutte le caratteristiche di quella bottiglia o di quelle lattina specifica, a garanzia della provenienza; l’e-commerce consente di inviare lattine e bottiglie in ogni continente.

Ma grande successo in poco tempo ha raggiunto l’omaggio associato alla preziosa “boccetta assaggio” dell’olio “82 – La Pacchiana”: un piccolo amplificatore di suono per cellulare realizzato in legno di olivo ottenuto con gli scarti della potatura, proprio all’insegna della sostenibilità. E i prossimi passi? Già sono pronti i cosmetici naturali a base di olio di Carolea e dei residui della lavorazione. Prossimamente si procederà con le analisi Orac della capacità antiossidante del l’olio e in futuro l’analisi dell’impronta carbonica della coltivazione (carbon footprint) e il calcolo della capacità di sequestrare CO2 da parte del sistema “suolo-pianta” dell’oliveto biologico; il tutto all’insegna della nutraceutica del food, dell’economia circolare e contro il cambiamento climatico.

I frutti del caldo sole di Calabria potranno così arricchire le tavole “green” di chef e consumatori attenti allo sviluppo sostenibile in ogni angolo del mondo.

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