LA STOZZA, LA TRADIZIONE ABRUZZESE DI TARTUFO E SELVAGGINA NEL CUORE DI OVINDOLI

OVINDOLI – Da stalla a negozio di abbigliamento, poi cioccolateria-creperia, fino ad arrivare ad essere ristorante. La Stozza, a Ovindoli (L’Aquila), comune montano meta turistica di sciatori ma non solo, si è fatta conoscere negli anni anche fuori Abruzzo grazie a una cucina tipica abruzzese particolarmente verace, riuscendo ad essere identificata come insegna imperdibile per gli amanti del tartufo e della selvaggina.
Il successo è arrivato con la gestione di Osvaldo Ranaldi, ma oggi La Stozza è nelle mani di Mattia Stirpe e Francesco De Michelis.
“Il tartufo resta l’elemento caratterizzante del locale”, racconta Mattia a Virtù Quotidiane, “per continuare l’ottimo lavoro intrapreso da Osvaldo, che ha creato un ristorante identitario e che funziona. Noi lo abbiamo innovato e rinnovato, ma sempre nel solco della tradizione”.
“Siamo noti anche per la nostra selvaggina”, aggiunge, “i nostri clienti possono degustare ottimi salumi di cervo o di cinghiale, solitamente provenienti dal territorio, solo per quel che riguarda il carpaccio di cervo e il filetto mi rifornisco da aziende toscane o danesi, che mi garantiscono quel che cerco. Punto al territorio, certo, e al suo sviluppo, ma anche e soprattutto all’eccellenza da garantire a chi ci sceglie e se l’eccellenza è fuori dai confini della regione, la cerco anche fuori”, ammette Mattia.
Chitarrine al tartufo, oppure pecorino zafferano e guanciale, o pappardelle al ragù bianco di cinghiale – la pasta arriva da La Casereccia, pastificio di Avezzano – e poi ancora burrate di Campotosto, pistacchio di Bronte, pane e focaccia dal forno celanese Baliva. Si punta anche al dolce, poiché tutte le proposte sul menù vengono preparate sul momento dallo chef.
“Teniamo molto anche alla nostra carta di vini, che sale e scende su tutto lo stivale, anche se il focus è sui vini abruzzesi, proprio per essere in linea anche con la cucina tradizionale regionale”, dice Mattia. “”Il nostro è un locale piccolino, ha 13 tavoli, ci piace coccolare il cliente e farlo sentire a casa in un posto accogliente e romantico, non solo nel tavolo per due creato al posto di quella che era la sala pane, all’ingresso, ma anche per il rinnovo generale che abbiamo voluto conferire al ristorante: luci che scendono giù dal soffitto; tovaglie semplici ed eleganti, bianche, raffinate; gentilezza e professionalità del nostro staff”.
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