PESCARA – Il colore arancio che richiama le tonalità dei più bei tramonti. Il friccicore quando la bevanda tocca la lingua. Lo spritz è uno degli aperitivi più diffusi e apprezzati in Italia, ma ora il cocktail, come tante altre bevande gassate, è seriamente a rischio. Il caro gas sta producendo una carenza di anidride carbonica ad uso alimentare.
Le origini dello Spritz risalgono alla fine del ‘700 inizi dell’800 quando i soldati austriaci cominciarono a unire al vino veneto l’acqua di Selz, ovvero un’acqua gassata per diluirlo. Oggi la ricetta originale prevede tre parti di Prosecco, due di Aperol e una di acqua frizzante o soda. Ma è proprio qui che arrivano i problemi. Come riportato dal Messaggero, Assobibe, associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia, ha lanciato un allarme.
Con la crisi del gas, l’aumento dei costi di energia e le difficoltà dei trasporti, l’anidride carbonica non si trova facilmente e anche i cocktail che usano bibite gassate in supporto ne risentono.
“Le aziende che operano in Italia nel settore delle bevande analcoliche – dichiara in una nota Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe – sono in un momento di estrema difficoltà. Ai rincari dei costi dell’energia, oltre 550% per le industrie che rappresento, a quello delle materie prime per i nostri packaging, si aggiungono problemi di reperimento di alcune materie prime, in particolar modo di anidride carbonica”. (m.p.)