PRATOLA PELIGNA – “Lo stress finanziario generato al Consorzio ha comportato un significativo accumulo di debiti per circa 3,5 milioni di euro, a fronte di un volume di crediti di dubbia esigibilità di circa 2,4 milioni il cui ripianamento richiederà un reperimento di risorse straordinarie”.
Così il commissario del Consorzio di bonifica interno Aterno Sagittario, che gestisce le reti irrigue di parte dell’Aquilano, Valle del Tirino, bassa Valle dell’Aterno e Valle Peligna, Adelina Pietroleonardo, in una nota recapitata ai consorziati tra i quali da tempo serpeggia amarezza proprio per i canoni irrigui esosi e, spesso, non dovuti.
“La totale assenza di liquidità evidenziata nella sua drammaticità dalla sospensione del pagamento dei contributi di bonifica” disposta dai decreti legati all’emergenza Covid, “è tuttavia frutto di una scriteriata gestione finanziaria degli ultimi anni ed è riconducibile a un uso inadeguato dell’anticipazione di tesoreria in trasgressione delle raccomandazioni della Corte dei Conti, una inefficace e non governata riscossione dei ruoli, un elevato costo del personale dirigenziale e di quello apicale, sproporzionato rispetto alla dimensione del Consorzio, alle risorse disponibili e non connesso ad alcun obiettivo di miglioramento”.
È per questo che, rivolgendosi ai consorziati, la Pietroleonardo annuncia come rispetto agli “innumerevoli e gravi inadempimenti rilevati nella gestione del Consorzio”, “si stanno predisponendo le necessarie azioni di riequilibrio finanziario e rientro nella legittimità”. (m.sig.)