MOMÀ GARDEN, NEL PARCO DELL’APPIA ANTICA PUOI FARE UN APERITIVO IN UN VIVAIO
di Giorgia Roca

ROMA – Sorseggiare un drink magari accompagnandolo alla piccola ristorazione offerta da due food truck all’ombra delle chiome di ulivi secolari, tra piante e arbusti di un autentico vivaio appena fuori dal caos metropolitano. È l’offerta che MoMà Garden, azienda agricola aperta dal 2016 e immersa nel Parco regionale dell’Appia Antica, con affaccio sulla valle della Caffarella di Roma, si appresta a riproporre dopo la pausa invernale.
L’idea è venuta a Marco Morosetti, architetto paesaggista romano di 35 anni, che dopo aver ereditato dalla nonna la passione per le piante ha realizzato il vivaio in circa sei ettari di terreno che erano stati acquisiti dai genitori.
Gli aperitivi in stile country che organizza dal 2020 propongono taglieri all’italiana, verdure dell’orto in pastella, panino del contadino con salsiccia, pecorino romano e broccoletti, hamburger con patatine, e centrifugati sono tra i piatti più richiesti. Per i vini, Cincinnato della provincia di Latina è la cantina di riferimento.
L’attività, interrotta nei mesi più freddi, riprenderà tra marzo e aprile aprendo al pubblico dal giovedì alla domenica dalle 18,00 alle 23,00, mentre il vivaio rimarrà aperto tutta la settimana dalle 9,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00, eccetto il lunedì.
La creazione del vivaio ha richiesto quattro anni di impegno, soprattutto a causa dei numerosi permessi necessari considerando che si trova nel cuore dell’area protetta urbana più estesa d’Europa, che dal centro della città arriva fino ai Castelli Romani.
Gli ortaggi di MoMà garden, coltivati in pieno campo e a km zero, possono essere raccolti e acquistati direttamente in azienda. In base alla stagionalità di ciascun prodotto, si possono trovare cavoli, broccoli, verza, bieta e cicoria, pomodori, melanzane, zucchine e vari tipi di insalata. Presenti anche piante da frutto, dai meli, peri, albicocchi, ai fichi.
“Le persone che vogliono fare raccolta sul campo rimangono sorprese e contente perché molte di loro sono abituate a vedere le verdure solo al supermercato e ignorano il modo in cui vengono coltivate: questo è uno svantaggio della grande città”, rileva Morosetti a Virtù Quotidiane.
Alle dipendenze di Marco due operai con i quali suddividersi il lavoro nella sua complessità. Ma non solo da soli perché, se di azienda agricola deve parlarsi, allora è giusto menzionare anche l’asinella Dafne e la capretta Mia, insieme a galline e a due coppie di pavoni che si muovono liberi anche durante gli eventi serali.
“Sono molto soddisfatto del mio lavoro, ho la fortuna di una location che mi offre visibilità, ma al contempo è una vita sacrificata perché non esistono più i weekend e bisogna sempre stare attenti a non fare investimenti sbagliati perché, in agricoltura, i rientri economici non sono il massimo”, chiosa il titolare.
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