RISTORAZIONE, ARIA: “TIPICITÀ E FILIERE INTERNE PER RIPARTIRE”

PESCARA – Un tavolo di confronto aperto con gli assessorati regionali al Turismo e all’Agricoltura. È la proposta per cercare di frenare gli enormi danni che il coronavirus ha causato sul settore turistico e gastronomico abruzzese. A richiederlo è Aria, l’associazione di ristoratori abruzzesi, guidata da Valerio Di Mattia.
Con una lettera, sottoscritta dagli chef dell’associazione, Aria lancia un vero appello alla politica regionale. “È ormai oltremodo chiaro che le aziende della ristorazione non potranno tornare autonomamente sul mercato e ristabilire con proprie forze neppure la minima cifra della normalità lavorativa” scrivono.
Per Aria sono necessari strumenti di intervento in tema di politiche fiscali, indennizzi, liquidità, costi del lavoro. “È necessario pervenire a nuove condizioni economiche e fiscali tali da permettere la sostanziale riorganizzazione dell’intero settore anche attraverso il collegamento con altre economie fondamentali per il territorio regionale”.
E se da un lato Aria avanza le sue richieste, dall’altro presenta la proposta di impegno di tutti gli chef per rafforzare il concetto di tipicità impegnandosi “ad acquistare direttamente le produzioni dalla filiera agroalimentare regionale garantendo un’alta percentuale di consumo e dunque su questa base dovrebbe essere garantito alla ristorazione stessa un regime fiscale parametrato a quello degli agriturismi. In sostanza bisogna pervenire ad un potenziamento dei rapporti economici interni alla regione Abruzzo sviluppando l’idea di un “nuovo concetto di filiera”, ricomprendendo in essa, sotto il medesimo regime fiscale agevolato, le imprese agricole, il comparto dell’accoglienza turistico-gastronomica e la ristorazione di territorio”.
Sulla scia di quanto sta avvenendo nella gastronomia di altre realtà, i rappresentanti di Aria invitano l’Abruzzo a dare “il suo importante contributo al dibattito nazionale che in questi giorni si orienta verso proposte simili nelle regioni gastronomiche più avanzate d’Italia e che trova testimonianza in diversi interventi pubblici svolti da grandi personalità della cultura gastronomica italiana, tra le quali emergono riferimenti importantissimi come Carlo Petrini e Massimo Bottura”.
La base legislativa sulla quale far leva per questo progetto è già presente con la legge 1/2018 “Ristorante Tipico d’Abruzzo” che, con la legge accessoria sull’agriturismo, “sostiene la necessità di ampliare ulteriormente un concetto strategico di valorizzazione strutturale della filiera agroalimentare sotto il profilo economico, sociale e promozionale”, conclude il presidente.
La nascita di un mercato interno dotato di strumenti di comunicazione e servizi che mettano in rete le aziende per l’acquisto dei prodotti è l’altra proposta marchiata Aria. (m.p.)
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