Cronaca 04 Set 2025 09:53

Sempre più vicino l’accordo tra Ue e Mercosur, boccata d’ossigeno per il vino ma l’agricoltura teme

Sempre più vicino l’accordo tra Ue e Mercosur, boccata d’ossigeno per il vino ma l’agricoltura teme

BRUXELLES – Dazi quasi a zero, canali preferenziali per export e investimenti, tutele messe nero su bianco per il settore agricolo: sono diversi i punti chiave dell’accordo tra l’Ue e il Mercosur (mercato comune dell’America meridionale), definito dalla Commissione europea come la maggiore intesa di libero commercio mai siglata.

Con il via libera dell’esecutivo comunitario comincia l’iter per la messa in atto dell’accordo: perché sia operativo nel suo complesso servirà la ratifica dei 27 paesi membri ma, per l’attuazione dei termini commerciali, basterà – nel frattempo – la maggioranza qualificata degli stessi.

L’accordo è stato approvato assieme all’aggiornamento dell’intesa tra Ue e Messico.

“Questi accordi storici costituiscono una parte fondamentale della strategia dell’Ue volta a diversificare le sue relazioni commerciali”, spiega la Commissione. “L’accordo garantisce una protezione completa e globale per ogni aspetto sensibile nel settore agricolo”.

Secondo le stime, porterà ad un aumento del 39% dell’export Ue verso i Paesi Mercosur e sosterrà 440mila posti di lavoro in tutta Europa.

L’accordo tra Ue e Mercosur, spiega l’esecutivo comunitario, “ridurrà i dazi spesso proibitivi del Mercosur sulle esportazioni dell’Ue, compresi quelli sui prodotti industriali chiave, come le automobili (attualmente al 35%), i macchinari (14-20%) e i prodotti farmaceutici (fino al 14%). L’accordo faciliterà gli investimenti delle imprese dell’Ue nelle catene di approvvigionamento chiave, comprese quelle relative alle materie prime essenziali e ai beni correlati, il tutto con un elevato livello di protezione ambientale e del lavoro. Ciò può svolgere un ruolo fondamentale nel promuovere la trasformazione economica verde e digitale di entrambe le regioni, garantendo al contempo catene di approvvigionamento prevedibili e stabili”.

“L’accordo riduce le elevate tariffe doganali sui principali prodotti agroalimentari dell’Ue, in particolare vino e bevande spiritose (fino al 35%), cioccolato (20%) e olio d’oliva (10%). L’accordo sosterrà inoltre la crescita delle esportazioni di prodotti agroalimentari tradizionali e di alta qualità dell’Ue e porrà fine alla concorrenza sleale dei prodotti del Mercosur che imitano i prodotti originali europei, proteggendo 344 indicazioni geografiche dell’Ue”, sottolinea ancora la Commissione.

Dal punto di vista delle salvaguardie, “le importazioni preferenziali di prodotti agroalimentari dal Mercosur sono limitate a una frazione della produzione dell’Ue (ad esempio, l’1,5% per le carni bovine e l’1,3% per il pollame). In secondo luogo, l’intesa istituisce solide misure di salvaguardia che proteggono i prodotti europei sensibili da qualsiasi aumento dannoso delle importazioni dal Mercosur. In tal senso, la Commissione propone di integrare l’accordo con un atto giuridico che renda operativo il capitolo sulle misure di salvaguardia bilaterali dell’intesa Ue-Mercosur”, si legge nella nota di Palazzo Berlaymont.

Agricoltori cauti

“L’accordo Ue-Mercosur sarà utile per il mondo agricolo italiano solo se le clausole di salvaguardia oggi annunciate saranno davvero rapide e trasparenti, per tutelare quei prodotti sensibili, carni, zucchero e cereali, che potrebbero essere messi a rischio dalla prevedibile concorrenza sleale data dall’importazione di prodotti a basso costo, non conformi agli standard di produzione europei su benessere animale, ambiente e sicurezza”.

Lo ha detto Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani, sottolineando allo stesso tempo “l’importanza strategica di questo accordo per diversificare gli scambi commerciali del nostro sistema agroalimentare e creare nuove opportunità in un momento delicato per l’export del Made in Italy, dopo i dazi di Trump”.

Cia si dichiara inoltre contraria all’utilizzo della riserva di crisi (6,3 miliardi di euro) dal budget della Pac, “già – commenta l’organizzazione agricola – pesantemente decurtato per compensare gli impatti negativi causati dal Mercosur”.

“Se l’attivazione di clausole di salvaguardia a tutela del mondo agricolo è un passo in avanti, Cia – è sottolineato ancora in una nota della stessa rappresentanza agricola – chiede che queste siano davvero celeri nel rispondere a eventuali crisi che si possano verificare”.

“Positivo, dunque, l’annuncio – conclude Cia – di un monitoraggio semestrale sui prodotti sensibili, a patto che si possa poi agire tempestivamente in caso di gravi turbative di mercato”.

Cia ricorda, infine, la questione principale del principio di reciprocità negli standard produttivi adottati dai produttori del Mercosur, che “deve essere garantito con regolamentazioni ferree, in modo da non mettere a rischio la nostra produzione agricola e la nostra economia”.

Le altre reazioni

“L’Unione europea, e in particolare la presidente, ha ascoltato le riserve emesse dalla Francia” e “accetta le clausole di salvaguardia” ha detto la portavoce del governo francese, Sophie Primas, al termine del Consiglio dei ministri.  Il lavoro effettuato dalla Francia, ha continuato la portavoce, “ha permesso oggi che l’Unione europea, e in particolare la presidente, abbia ascoltato le riserve emesse da questi paesi e accettato di attivare le clausole di salvaguardia”. La Francia ora “analizzerà” queste clausole di salvaguardia per verificarne la solidità per il mondo agricolo.

“Noi teniamo molto a due punti che sembra siano stati ottenuti – ha detto ancora la portavoce – ma dovremo verificare se sono nell’accordo”. Bisogna in particolare che una clausola di salvaguardia “possa essere attivata da un solo paese e non da diversi paesi” e possa “applicarsi in modo temporaneo prima di una decisione definitiva”.

“L’accordo Ue-Mercosur non rappresenta soltanto un capitolo di politica commerciale: è una scelta strategica, politica ed economica per rafforzare il ruolo dell’Europa nel mondo”, scrive su Fb il vice presidente esecutivo della Commissione Ue, Raffaele Fitto. “Per rispondere alle preoccupazioni – aggiunge il commissario italiano – di agricoltori, consumatori e Stati membri, l’accordo sarà accompagnato da misure concrete: controlli e verifiche rafforzati nei Paesi partner; standard di sicurezza alimentare più rigorosi; ulteriori strumenti a tutela dei nostri standard ambientali e sociali”.

Una mossa salutata con favore dall’Italia che apre quindi al via libera: valuterà l’efficacia delle salvaguardie introdotte anche con le associazioni di categoria – fa sapere il Governo -, per decidere quindi se approvare l’intesa finale. Si ammorbidisce, poi, anche la posizione della Francia, il Paese che più di tutti si era messo di traverso sull’intesa (con la Polonia, ancora contraria).

Bruxelles sembra dunque aver trovato come sbloccare il dossier sul negoziato, dopo l’accordo faticosamente raggiunto a fine 2024, al termine di 25 anni di estenuanti tira e molla. Le incertezze sul commercio globale dell’era Trump hanno aggiunto nuova urgenza. E ora, grazie ai meccanismi escogitati dalla Commissione europea, arriva la schiarita.

“Sappiamo che ci sono delle preoccupazioni, soprattutto da parte dei nostri agricoltori”, ha spiegato il commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic. “Voglio assicurare a tutti che le abbiamo ascoltate” e “abbiamo prestato molta, molta attenzione a chiunque volesse migliorarlo”.

Ci saranno “quote calibrate” e “forti salvaguardie” con i 6,3 miliardi di euro previsti come rete di sicurezza nel prossimo Bilancio Ue 2028-2032 pronti a sostenere il comparto agricolo. Bruxelles stima che l’intesa con Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay creerà il più grande spazio commerciale del mondo con 700 milioni di consumatori, capace di far crescere l’export europeo fino al 39% l’anno per 49 miliardi di euro sostenendo oltre 440mila posti di lavoro.

“Una pietra miliare”, ha ricordato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. La svolta si è trovata decidendo di affiancare all’accordo vero e proprio un atto legislativo ad hoc che renderà operativa la clausola di salvaguardia bilaterale: ci sarà un monitoraggio semestrale delle importazioni di prodotti sensibili come carne bovina, pollame e zucchero; indagini rapide se i volumi crescono oltre il 10% o i prezzi calano sotto tale soglia; e la possibilità di sospendere le riduzioni tariffarie e ripristinare i dazi base fino a quattro anni. Il meccanismo, ha assicurato un funzionario europeo, sarà “trasparente, rapido e prevedibile” e consentirà di intervenire anche a livello di singolo Stato membro: una sorta di “polizza casa” che si stipula sperando non serva.

Le misure di sicurezza

Bruxelles ha poi garantito che resteranno in vigore tutti gli standard sanitari, fitosanitari e sul benessere animale previsti nell’Ue. Palazzo Chigi ha parlato di “un pacchetto chiesto attivamente nei mesi scorsi” su controlli fitosanitari rafforzati e impegni a compensazioni per le filiere eventualmente danneggiate. “Valuteremo le garanzie aggiuntive e la conseguente possibilità di sostenere o meno l’approvazione finale dell’accordo Ue-Mercosur”, ha affermato in una nota.

La Francia ha salutato la nuova clausola di salvaguardia come “un passo nella giusta direzione” riservandosi di verificarne l’efficacia. La Polonia resta contraria e intende anzi lavorare per creare una minoranza di blocco. Germania e Spagna, intanto, spingono per un via libera che ritengono potrà diversificare i mercati riducendo le dipendenze da Usa e Cina. L’iter del testo sarà doppio: firma e conclusione dell’accordo globale, soggetto a ratifiche nazionali, e un ‘Interim Trade Agreement’ limitato alla parte commerciale, che entrerà in vigore subito con il solo voto a maggioranza qualificata in Consiglio Ue, e scadrà quando l’intesa complessiva sarà ratificata.

L’obiettivo è trovare un sigillo politico e commerciale “entro dicembre”, ha spiegato un funzionario Ue. Il voto in Consiglio e Parlamento resta aperto, tra le divisioni tra Stati e gruppi politici (i Verdi si rivolgeranno alla Corte Ue). Per Coldiretti-Filiera Italia il pacchetto è “ancora insoddisfacente”, servono reciprocità e controlli sul 100% delle importazioni. Confagricoltura chiede tutele più forti segnalando che l’intesa resta penalizzante per carni, riso, mais e zucchero.


Sostieni Virtù Quotidiane

Puoi sostenere l'informazione indipendente del nostro giornale donando un contributo libero.
Cliccando su "Donazione" sosterrai gli articoli, gli approfondimenti e le inchieste dei giornalisti e delle giornaliste di Virtù Quotidiane, aiutandoci a raccontare tutti i giorni il territorio e le persone che lo abitano.