“Terre d’Oltrepò è nel guano”: Centinaio accusa Callegari, botta e risposta sui social

MILANO – Botta e risposta a distanza tra Gian Marco Centinaio e Terre d’Oltrepò, il colosso cooperativo della Lombardia di cui fanno parte alcune delle più grandi cantine dell’Oltrepò Pavese.
“Sono convinto che oggi come oggi, prima di pensare a Terre d’Oltrepò come un’azienda sana e virtuosa che pensa al bene dei propri associati ce ne vuole. Perché c’è gente che sta ancora aspettando i soldi, c’è una situazione relativa alla questione ambientale e agli scarichi che è ancora da vedere, c’è tutta una serie di cose che mi fanno pensare che non sia il paradiso”, ha detto l’ex ministro dell’Agricoltura in un’intervista a Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24.
“Terre d’Oltrepò non è un’azienda normale, è la più importante realtà vinicola della Lombardia e del nostro paese, dovrebbe essere patrimonio di tutti. Chi dà la linea dovrebbe essere quello che dà l’orizzonte a tutto il mondo vinicolo dell’Oltrepò Pavese. Lo è?”, ha chiesto provocatoriamente Centinaio.
“Preferisco pensare ai progetti che alle persone che si autoincensano come leader”, ha aggiunto con evidenti riferimenti a Umberto Callegari, dallo scorso anno amministratore delegato di Terre d’Oltrepò. “Se vogliamo far passare una persona come leader che ci sta tirando fuori dal guado – e utilizzo la d al posto della n – dove è in questo momento l’Oltrepò Pavese, va bene, io però continuo a pensare che la situazione sia completamente diversa”.
“C’è un presidente che è scomparso”, ha continuato Centinaio, “si chiama Lorenzo Callegari ed è stato votato dai viticoltori. Il problema è che non è un’azienda privata, di famiglia, non posso pensare che ci sia un presidente che è il papà del ceo. Il controllore è il papà del controllato? Non esiste!”.
In un post su Facebook, Terre d’Oltrepò ha replicato affermando, tra le altre cose, come “i pagamenti sono avvenuti in tempo per tutti i soci. Entro il 30 marzo procederemo al pagamento del secondo acconto con una media di 15 euro/quintale (il più alto in Oltrepò). Evidentemente il vice presidente è male informato”.
“Il dott Callegari è ceo con procure speciali e deleghe da parte di un cda di 13 membri (che è stato votato) e che, come in ogni azienda rimane attivo nella sua funzione di tutela. Sarebbe quindi l’interlocutore più adatto qualora l’onorevole Centinaio volesse interessarsi realmente al piano di Tdo”, si legge ancora in un post pubblicato su Facebook.
“Crediamo che la scelta del cda di nominare un manager di provato livello internazionale sia da applaudire considerando che per la prima volta é stata fatta una scelta di competenza oggettiva (il cv del dott Callegari è facilmente verificabile)”.
“”Prendiamo atto con rammarico che l’onorevole Centinaio non ha interesse a aprire un dialogo con l’attuale dirigenza, a differenza di quanto fatto con le passate gestioni”, ha scritto ancora Terre d’Oltrepò. “Purtroppo le passate gestioni sono anche state la cause dei problemi cui l’onorevole Centinaio fa riferimento e che pesano su cantina e soci ancora adesso. Stupisce che durante il suo dialogo non se ne sia accorto”.
“Siamo sicuri che se l’onorevole Centinaio avrà la pazienza di valutare oggettivamente i numeri delle performance di questa gestione, cambierà la propria opinione su un’azienda che non è di famiglia ma di tutti soci e di tutto l’Oltrepò”.
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