Cultura 18 Nov 2022 19:19

CAFFÈ STREGA, L’OMAGGIO DELLA LANTERNA MAGICA A FLAIANO A 50 ANNI DALLA SCOMPARSA

CAFFÈ STREGA, L’OMAGGIO DELLA LANTERNA MAGICA A FLAIANO A 50 ANNI DALLA SCOMPARSA

L’AQUILA – Parole, musica e fotogrammi in omaggio nel cinquantennale della morte di Ennio Flaiano (nato a Pescara nel 1910 e scomparso a Roma il 20 Novembre 1972). Questo il tributo de “La Lanterna Magica” dell’Aquila che ha prodotto l’iniziativa in collaborazione con la Compagnia della Contessa e la libreria Colacchi che sabato alle 18 ospiterà l’iniziativa nello Spazio Eventi.

In scena Caffè Strega, per il quale Iaia Centofanti ha curato drammaturgia e costumi, mentre la regia è di Fabrizio Pompei. Il testo è intrecciato alle variazioni di Francesco Rapinesi sulle musiche composte da Nino Rota per alcuni dei film di Fellini con sceneggiatura di Flaiano (I vitelloni, La strada, La dolce vita, 8½, Giulietta degli spiriti).

L’ambientazione scenografica è di Antonello Santarelli. In scena ci saranno gli attori Gemma Maria la Cecilia e Claudio Marchione e Francesco Rapinesi al contrabbasso. Ideazione e realizzazione della Compagnia della Contessa.

Disegno luci di Corrado Rea. In sostanza, si racconta di due attori e un contrabbassista ai quali è stato chiesto di presentarsi a Roma, nell’anno 1959, presso il Caffè Strega in Via Veneto. L’email, firmata con le misteriose iniziali “E. F.”, specifica le istruzioni da seguire. Il Caffè Strega è uno dei locali simbolo della Dolce Vita romana, frequentato, tra gli anni ’50-’60 del Novecento, da Flaiano, Fellini e altri intellettuali.

L’azione si sviluppa in base al presupposto che nel Caffè Strega aleggi lo spirito di Flaiano, la cui svanita fisicità echeggia tramite la voce del contrabbasso e la cui sempreverde creatività gioca a impadronirsi della volontà degli attori: questi, infatti, quando indossano gli occhiali alla “Ennio” parlano secondo le idee e il vocabolario dei libri di Flaiano, con particolare attenzione al “Diario degli errori” e al suo micidiale intreccio di illuminismo tenebroso e pessimismo comico.

La tessitura musicale evoca le opere di Nino Rota, fratello della moglie di Flaiano e autore di molte colonne sonore dei film di Fellini scritti insieme con Flaiano.

L’atmosfera generale ricorda quella tipica dei film in bianco e nero. La scenografia allude vagamente al Caffè Strega degli anni ’50. Tra l’altro, si noterà, sullo sfondo una riproduzione della foto di Man Ray “Le Violon d’Ingres”. Ben evidente sarà l’insegna “Caffè Strega” con sotto la scritta del tipico umor nero flaianeo “Barbiere, polizia, vendita di bare, caffè, tutto”.

Flaiano vinse, nel 1947, la prima edizione del Premio Strega e che negli anni ’50 e ’60 del Novecento fu sceneggiatore anche per molti grandi film di Antonioni, Dino Risi, Eduardo, Lattuada, Monicelli, Steno e Zampa.


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