Merano WineFestival 12 Nov 2024 21:11

Clima, mercati, sostenibilità al Merano Wine Festival. Intervista a Kocher, che risponde anche sul futuro dopo di lui

MERANO – Panta rei, tutto scorre. È questa la risposta che arriva all’interrogativo di fondo della 33esima edizione del Merano Wine Festival appena andata in archivio, “Quo vadis?”, attorno alla quale si è confrontato il mondo enologico: “Le problematiche sono tante, credo si debba lasciar correre proprio come il fiume Passirio che abbiamo qui di fronte”, ha detto il patron Helmut Kocher, “dove troviamo sassi e ostacoli che l’acqua riesce ad aggirare, trovando sempre una strada e un obiettivo finale”.

“Anche davanti ai cambiamenti climatici, ai cali dei consumi e ai tanti problemi del mondo del vino”, ha rilevato, “dobbiamo lasciar correre, cercando certo il percorso giusto. In ottomila anni di storia del vino abbiamo avuto tante situazioni particolari, anche di cambiamenti climatici, e siamo sempre riuscite a superarle al meglio”.

Anche per questo, annuncia il fondatore della manifestazione, sarà pubblicato un manifesto da mettere a disposizione della comunità vinicola che raccoglierà i dati dei convegni scientifici che si sono svolti nell’ambito del summit “Respiro e Grido della Terra”, sei incontri sulle strategie di adattamento della viticoltura al clima che cambia, sui vini da varietà di uve resistenti, sulle innovazioni in tema di viticoltura e agricoltura sostenibile.

Ma il vino è innanzitutto emozione, per cui abbiamo chiesto a Kocher quali sono i ricordi della prima edizione. “Era emozionante come questa. All’epoca era una cosa nuova in assoluto quindi c’era tanta emozione ma anche una certa paura, ci chiedevamo se avessimo fatto le cose perbene, se sarebbero arrivati i produttori e il pubblico. Allo stesso modo oggi, perché mettiamo tanto impegno ma fino alla fine non sai come va”, ha detto.

“Ho puntato molto sulla qualità, anche per i visitatori, cercando di motivare di più gli operatori, integrando i paesi esteri e oggi ne abbiamo ben 25 presenti, professionisti, buyer e importatori, per rendere sempre più particolare l’evento”, ha raccontato nell’intervista a Virtù Quotidiane. “Ho notato che il sabato è il giorno critico, il Kurhaus è preso d’assalto, la domenica è una giornata più debole ma il lunedì, dedicata quasi esclusivamente agli operatori, è quella più bella: ho visto il Kursaal pieno di gente, quasi troppa! Il martedì, dedicata alle bollicine, è una giornata sempre molto frequentata”.

Kocher-centrico, come obiettano alcuni detrattori, il Merano Wine Festival ruota tutto attorno alla figura del suo fondatore, a volte accusato di essere un accentratore. Inevitabile dunque una domanda sul futuro della manifestazione: “Ho bisogno anch’io di avere una figura che insieme con me riesca a portare avanti i valori del festival, questo sarà sicuramente l’obiettivo dei prossimi anni, togliere un po’ il peso su di me e cercare di condividerlo con una squadra”, annuncia il patron.

Già note le date della prossima edizione: dal 7 all’11 novembre 2025. (m.sig.)


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