Acapulco Bagni, un’azienda di famiglia dal 1981 sulla riviera Nord di Pescara

PESCARA – Dietro il bancone delle pizze, fragranti e sempre calde, c’è quasi sempre Ersilia, pronta a regalare un sorriso ai bagnanti. Bionda, minutina, mai scomposta. È lei, che di cognome fa Miucci, la proprietaria dello stabilimento balneare Acapulco, Rivera Nord a Pescara. Al suo fianco i figli, Marco, Dario e Annalisa.
Dietro le quinte, ma solo negli ultimi anni, il marito Fermonte Sterlecchini, che ha investito esattamente 42 anni fa, quando in pineta c’erano “le postazioni per i campeggiatori e la spiaggia bisognava pulirla a fondo per spazzar via sterpaglie e spianare le dune di sabbia”, precisa il figlio Dario, conosciuto in città anche per il suo passato da giocatore di calcio a 5. È lui a raccontare la storia di uno dei lidi più frequentati dai pescaresi e dai cittadini dei paesi vicini.
La concessione risale al 1981, dopo l’arrivo di Fermonte dalla Lombardia, Busto Arsizio per l’esattezza. Ci si lascia alle spalle una vita per abbracciare una nuova avventura. “È proprio quello che ha fatto mio padre”, dice Dario, particolarmente legato alla famiglia e alla magia che, negli anni, è riuscita a creare l’attività balneare.
“Quando mio padre ha cominciato avevamo venti ombrelloni di legno, dieci sdrai, dieci lettini e cinque sedie”, spiega Dario Sterlecchini. “In tutti questi anni non abbiamo mai dato in gestione lo stabilimento. Ce ne siamo sempre occupati noi. Le abitudini e le richieste dei clienti sono cambiate nel tempo, ma la struttura non ha subito modifiche. Forse siamo tra i pochissimi imprenditori a non aver apportato modifiche allo stabilimento. Ci piace lo stile retrò, ma abbiamo incrementato i servizi”, ribadisce. “Negli ultimi anni è tornato in voga il pedalò, che da noi i clienti possono affittare”.
La spiaggia, piuttosto ampia, nel tempo ha consentito di aumentare il numero di ombrelloni e di palme, mantenendo però le distanze necessarie per vivere il mare in tranquillità.
Le pizze, tonde e gustose, sono arrivate poco dopo, nel 1995 per la precisione.
“La ricetta, che mio padre ha imparato con il tempo tramandandola a noi figli, è risultata vincente”, spiega Dario.
Un appuntamento fisso all’ora di pranzo, nel fine settimana, ma anche nei giorni feriali, per i bagnanti che frequentano il tratto di spiaggia più a Nord, poco dopo Piazza Duca. Da giugno a fine agosto non mancano le code, davanti allo stabilimento Acapulco, lato mare, perché le pizzette piacciono anche ai clienti dei lidi vicini. Rossa con la mozzarella, bianca semplice o da farcire con tonno e pomodoro o con mozzarella e pomodoro, i calzoni con ricotta e mozzarella, con gli spinaci o con il cotto e la mozzarella.
“Le giornate estive, in realtà, cominciano alle 7,00, quando chi si concede una lunga passeggiata a riva, non rinuncia alla colazione proprio qui da noi, nell’area prato”, aggiunge Dario.
Generalmente, complice il bel tempo, la stagione estiva, ad Acapoulco, comincia il 25 aprile, quando la famiglia Sterlecchini comincia a sfornare le prime pizzette. Poi le saracinesche vengono abbassate a fine settembre. La direttiva Bolkestein spaventa inevitabilmente, ma per ora ci si gode l’ultima parte dell’estate.
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