Ritorno ai peggiori bar: dal Gringo tra suonatori, kebab e dj

BARISCIANO – Quando una nuova luce si accende è subito festa, soprattutto in un piccolo paese. E da due anni a questa parte succede, talvolta, in corrispondenza di quella stramba insegna che restituisce buone speranze di ritrovare la strada agli aspiranti avventori che si avventurano verso El Gringo senza aver bene chiaro in testa se c’è da girare al primo o al secondo bivio. E chiedere a Google non serve a molto.
Quando una nuova luce si accende è subito festa specie se l’interruttore è collegato allo stesso flusso di corrente che alimenta il bancone, le luci dei locali e due impianti acustici differenti, quasi giustapposti. Al primo, posto all’esterno – in una serata estiva tipica di una terra dove fa undici mesi de friddu e uno de friscu – sono collegati due microfoni, due chitarre un basso e una gran cassa. Un po’ di rock alternativo e un po’ di blues introducono delle ballate probabili, improbabili e anche ballabili di cantautori italiani.
Al secondo impianto, posto nella sala principale, c’è collegata una consolle proprio di fronte al bancone, con tanto di luci stroboscopiche. Cosa buona e giusta per carità: una volta che finisce il gruppo inizia il dj. Succede nelle migliori serate, anche nei peggiori bar. Qui no. Qui si vuole fare di più e meglio, facendo suonare tutto contemporaneamente. E l’idea potrebbe funzionare, fuori parte una Come Together dei migliori Beatles mentre dentro c’è Freed From Desire, direttamente dagli anni Novanta, con la voce di Gala Rizzato, arrivata ai giorni nostri anche grazie ai tifosi del Milan a suon di “Pioli is on fire”. Fin qui tutto bene, almeno per chi è dentro, davanti al bancone. O per chi è fuori davanti al gruppo.
Chi è a metà strada ha un orecchio sintonizzato sul subwoofer del dj e l’altro sul riff di chitarra. E le cose peggiorano ancora quando i comandi della consolle puntano su una traccia trap. È qui che parte lo scontro generazionale tra dentro e fuori. Vero è che ogni vecchia generazione ha sempre detto male della musica della nuova. È successo col jazz, col rock, col punk. Ora, con la trap, la vecchia generazione ha finalmente ragione. Fatta qualche dovuta eccezione, ad esempio per il trap partenopeo da Mare Fuori. In effetti, Manuel Agnelli ha trovato le parole giuste su Rumoremag di recente: “La trap mi ha fatto subito pensare a un nuovo punk: non sapevano suonare né cantare, erano socialmente disgustosi, finalmente, e l’approccio era simile. Però non hanno saputo tenere fede a quell’approccio e appena hanno visto quattro soldi non ci hanno capito più niente”.
Ci serve Seven Nations Army per riportare il sabato sera del Gringo sui giusti binari. Con gruppo e dj a suonare all’unisono sul giro-tormentone e tutti che vanno a casa felici e contenti. Il locale è stato inaugurato il 27 giugno 2021, la luce de El Gringo Bar brilla diventando un punto di socializzazione non solo per i residenti di Barisciano (L’Aquila). “Era un mio sogno e ci sono riuscito anche grazie al sostegno e la forza di mia moglie Barbara”, dice Massimiliano Speranza. Il locale, composto da 3 stanze, rende omaggio al soprannome dello stesso Massimiliano che divide l’impegno al locale con quello di geometra capo cantiere per alcune imprese edili.
El Gringo è aperto dalle 8 per le prime colazioni, poi ci sono gli aperitivi e si chiude la sera, dopo le offerte della cena e delle serate a tema. Nella stanza d’ingresso, quella più grande, trova spazio il bancone del bar e si possono anche degustare panini, taglieri di formaggi e nel fine settimana anche arrosticini o kebab (specialità di Massimiliano). In cucina c’è una bella sfida, tra il titolare e sua moglie Barbara, appassionata di cucina e con esperienza pluriennale nell’ambito della ristorazione.
El Gringo è molto informale e pare di essere da sempre tra amici anche se è la prima volta che ci vai.
“L’amore per il mio territorio – spiega Massimiliano – mi ha spinto anche ad aprire il mio locale, oltre al fatto che mi piace cucinare. Dobbiamo dare vitalità alle nostre zone e creare posti per l’aggregazione. A qualcuno è sembrata una follia, ad altri un atto di coraggio. Per noi è solo un gesto d’amore, ripeto nei confronti del territorio”.
Dice bene Massimiliano, perché le sere il venerdì e il sabato puoi trovare il divertimento con karaoke, cocktail party e musica live. Chiedetelo a gente come Nico Petrella o Diego Del Vecchio. Completano il locale un’altra sala più piccola e un’area biliardo. L’estate si affaccia sul cortile che apre al Sirente. E di tanto in tanto si vede qualche cinghialetto passare. Pare che non sia un’allucinazione.
DOVEROSA POSTILLA
Nei peggiori bar è una serie semiseria che, sin dal titolo, con sincera ironia racconta luoghi apprezzabili per la loro naturalezza, non è e non vuole in alcun modo essere oltraggiosa o offensiva ma, anzi, mira ad esaltare l’autenticità intrinseca di locali che sono spesso fuori dai circuiti più in, ma allo stesso modo capaci di essere punto di riferimento per le comunità.
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