VINITALY, FATTORIA SAVINI DI MORRO D’ORO A VERONA CON LE MIGLIORI PRODUZIONI
MORRO D’ORO – Sarà presente con tutta la storia che affonda le radici alla metà del Novecento e con lo sguardo proiettato al futuro, grazie alla nuova generazione, l’azienda Fattoria Giuseppe Savini di Morro d’Oro (Teramo) al 54esimo Vinitaly in programma dal 10 al 13 aprile a Verona.
Al padiglione numero 12, stand E4 desk 21, all’interno dello spazio del Consorzio di tutela vini d’Abruzzo, ci saranno tutte le referenze, a partire dalle punte di diamante: la riserva di Montepulciano Colline Teramane Docg, Shedar, un vino frizzante a base chardonnay, Bibio, la linea biologica di Montepulciano, Pecorino e Rosato. E poi il Lellè, prosecco a base glera spumantizzato nel padovano, il Rondineto, con tutti i vitigni coltivati, sia autoctoni che internazionali, e il Colleventano, in versione bianco di uve pecorino, rosé di stile provenzale a base merlot e rosso con il montepulciano.
Le diverse linee vedono protagonisti tutti i vitigni autoctoni abruzzesi, più gli internazionali chardonnay, pinot nero, pinot grigio, merlot e cabernet sauvignon.
Fattoria Savini sarà al Vinitaly anche con “Sotto le Stelle”, l’atteso ritorno della linea di vini frutto della raccolta notturna della vendemmia precedente, con Chardonnay e Pinot Grigio ramato, ultima novità.
A supervisionare l’attività aziendale con occhio attento e vigile è Sigismondo Savini, agronomo e fondatore della realtà aziendale 22 anni fa insieme al padre Giuseppe, ed ai fratelli soci Michele, commercialista dell’azienda, Giovanni e Simone, oggi affiancato da due delle sue 4 figlie: Silvia, trentunenne, che ha studiato Enologia, ed è responsabile della comunicazione e marketing e dell’immagine aziendale, Sofia, che di anni ne ha 29 e sta seguendo le orme del padre come agrotecnica, per curare tutta la parte dell’azienda agricola. Ma la storia di questa azienda inizia con don Vincenzo Savini, padre di Giuseppe, che nel 1949 produce il primo vino.
Sulle colline tra Notaresco e Morro D’Oro si sviluppano 600 ettari di proprietà di questa famiglia, coltivati a vigne (83 ettari), oliveti, con cui producono il loro olio EVO “Savini”, e poi ortaggi, leguminose, grano, girasole e tante altre specie a rotazione.
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