Consorzio Etna Doc: Francesco Cambria confermato presidente. Nuovi consiglieri in Cda

CATANIA – Dall’Etna arrivano gli ultimi aggiornamenti: il Consorzio di Tutela rinnova il Cda e conferma alla presidenza Francesco Cambria (patron insieme ai familiari dell’azienda Cottanera).
Cambiano in piccola parte i vertici; vicepresidente è Graziano Nicosia di Cantine Nicosia. Riconfermati Marco de Grazia di Tenute delle Terre Nere, Marco Nicolosi Asmundo di Barone di Villagrande, Irene Badalà dell’omonima azienda, mentre tra i neoeletti ci sono i consiglieri Fabio Costantino di Terra Costantino e Michele Scammacca del Murgo della storica azienda Murgo.
All’assemblea dei soci è stata presentata una sola lista approvata all’unanimità. Il vicepresidente Seby Costanzo dell’azienda Cantine di Nessuno, parte attiva del vecchio Cda, ha deciso di non candidarsi a favore di una rotazione.
“Credo che essere componente del Cda di un’organizzazione associativa debba essere una ‘scelta di disponibilità di servizio’ da mettere a disposizione della comunità rappresentata e a vantaggio degli interessi comuni a tempo determinato, in modo da consentire una rotazione tra chi ha disponibilità e merito, per alimentare una crescita di rappresentanza collettiva”, dice Costanzo.
Cede il posto, dunque, ma con la stima del Consorzio guiderà una commissione speciale e operativa a fianco del consiglio con lo scopo di una maggiore partecipazione attiva di tutti i soci per le attività promozionali, a partire dall’imminente Vinitaly 2025, la fiera di Verona alla quale il Consorzio partecipa da anni compatto in un’area comune.
Per il ruolo di direttore confermato Maurizio Lunetta, la cui esperienza ormai consolidata garantisce continuità all’azione del consorzio.
“Sono contento per la fiducia riconfermata e per il clima sereno – afferma il presidente Cambria -. L’assemblea è stata partecipata e la lista eletta all’unanimità. Adesso ci attende il programma del triennio con vari punti importanti. Sicuramente, il mantenimento del pregresso, con l’erga omnes e con la prosecuzione dell’iter per la docg da portare a termine. Restano saldi il tema del controllo, la partecipazione a fiere come Vinitaly e Wine Paris, il rafforzamento dei servizi di formazione a disposizione delle aziende e quelli dedicati all’innalzamento della qualità dei vini, lo sviluppo di percorsi di comunicazione univoca per uno storytelling appropriato, l’avvio di una ricerca storica sulla denominazione, la più antica in Sicilia, in collaborazione con l’Università. Bisogna anche portare a termine la zonazione e progettare una nuova mappa, più dettagliata e con riferimenti alle altimetrie e alle colate laviche. Non va dimenticato il monitoraggio del limite dei nuovi impianti fissato per 50 ettari annuali iscrivibili entro il triennio: vigileremo in base al cambiamento delle esigenze del mercato per garantire una crescita controllata”.
Ed infine, c’è l’evento degli Etna days rivolto ai giornalisti internazionali, che diventerà probabilmente biennale, con un’edizione territoriale ed una itinerante da fare fuori dall’Etna, in Italia o all’Estero”.
Stato attuale della Doc Etna
Si tratta della prima Denominazione ad essere istituita in Sicilia nel 1968 e tra le pioniere in Italia, l’Etna Doc si estende su un vigneto di 1.500 ettari racchiusi in 20 comuni e 133 contrade. Oggi l’omonimo consorzio di tutela, che rappresenta il 90% del potenziale produttivo complessivo, riunisce 220 aziende per una produzione media annua di 6 milioni di bottiglie, di cui il 60% viene esportata, in particolare negli Stati Uniti, in Canada, Svizzera e Regno Unito.
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