ATRI – Tutto è partito da una giornata trascorsa all’Istituto Agrario di Atri (Teramo), dove nel febbraio scorso Virtù Quotidiane è stato invitato a raccontare ai giovani studenti il proprio lavoro, quello svolto ogni giorno raccontando il bello e il buono dell’Abruzzo, e quanto sia importante trasmettere messaggi positivi.
Dalla futura classe imprenditoriale agricola è stato possibile ascoltare storie e aneddoti di vita vissuta che offrono grandi speranze per il futuro della regione.
Gli studenti sono rimasti particolarmente attratti dall’attività giornalistica e, su impulso degli insegnanti, a partire dalla dirigente scolastica Daniela Magno e dai professori Alessandra Nuvolone, Emiliano Saverioni, Dina Narcisi e Paola D’Andreagiovanni, hanno realizzato una serie di articoli che attraversano in lungo e in largo l’Abruzzo più autentico.
Virtù Quotidiane li pubblica tutti. Oggi è la volta di quello dedicato al maltrattamento di animali destinati al macello.
CAVALLO, UNA PAROLA, UNA GARANZIA
“Quando l’essere umano e il cavallo interagiscono i loro cuori battono all’unisono, sincronizzati perfettamente”. Quanto sostenuto dallo studio condotto dai ricercatori del dipartimento di Veterinaria dell’Università di Pisa è, a mio parere, proprio vero.
Infatti anche io ho un rapporto quasi simbiotico con il mio cavallo, un rapporto fatto di conoscenza, rispetto e amore infinito. E so che non sto parlando solo per me, parlo anche per la mia Roma Super Snap, che, quando mi sente arrivare in scuderia, nitrisce festosa, quasi a voler anticipare il nostro saluto, che avviene subito dopo.
In matematica, siamo abituati a parlare di binomio come polinomio composto da due membri, mentre nell’equitazione la definizione di binomio è: “Io e il cavallo, un legame straordinario e necessario per far riuscire gli esercizi al meglio”.
Quindi, senza di esso e senza la fiducia del cavallo, non è possibile fare nulla. Purtroppo, in una carriera agonistica, il binomio è destinato a finire quando il cavaliere cresce di età o sale di categoria.
Ho iniziato questa disciplina qualche anno fa con un cavallino della scuola anzianotto, Shaklan. Era una cavallo meraviglioso, aveva fatto nella sua vita tantissime gare e aveva veramente molta esperienza; con lui mi sentivo libero e riuscivo a scaricare stress e ansia.
Con il tempo, ho cominciato a montare cavalli più giovani, quindi più briosi e ovviamente più difficili. E ,tre anni fa, è arrivata in maneggio una puledra fantastica, Roma Super Snap ed è stato subito amore. Ricordo ancora quando mi sono avvicinato al suo box e, lei, tutta spaventata è venuta verso di me: aveva solo un anno.
La scorsa estate ho iniziato a montare Roma, un’esperienza bellissima, così tanto entusiasmante che ho deciso di prenderla…un’ emozione unica! Ovviamente lei è ancora molto giovane e si sta avvicinando ora insieme a me al mondo delle gare con ottimi risultati.
Fortunatamente abbiamo entrambi tantissima voglia di migliorare insieme. La mia esperienza di “vita” con il cavallo è comunque in continua crescita. A lui devo molto: mi fa stare bene, mi dà stimoli per migliorare sempre, rende le mie giornate diverse ed entusiasmanti e mi completa. A lui devo molto e so che nel tempo mi regalerà sempre di più. Lorenzo Di Cocco I P/Q