Abbandonano la cooperazione e scelgono la campagna abruzzese per un progetto di vita sostenibile

CIVITAQUANA – I viaggi nei paesi in cui il destino ha troppo spesso riservato brutte sorprese, le lauree in economia e la voglia di tornare ad avere fiducia nella società in cui viviamo svolgendo delle attività a diretto contatto con la natura. C’è tutto questo alla base del progetto portato avanti, dal 2017, da Francesca Biondi e Christopher Louglin con la Fattoria Rural Resilience. Pescarese lei, di origini francesi lui, i due 40enni si sono conosciuti a Parigi e ora hanno due figli: Leonardo, di 6 anni, e Pietro, di 16 mesi.
L’azienda agricola, cinque ettari di terra più uno in bosco, segue i principi della permacultura e dell’agroecologia. L’idea è quella di offrire prodotti di qualità che arrivano sulla nostra tavola senza trattamenti chimici particolari. Farro, pasta, uova, olio, salumi, ma anche carne fresca. Le produzioni rispecchiano un principio fondamentale: “Il cibo non è merce, ma è la nostra prima medicina naturale”. Il passato in cooperazione è strettamente connesso a questa scelta di vita per Francesca e Christopher.
L’azienda, che è anche una fattoria didattica, si trova a Civitaquana (Pescara), Contrada Bauglione per l’esattezza. “Un posto meraviglioso, dove è nato il nostro primo figlio, la nostra creatura”, dice Francesca a Virtù Quotidiane. “Nel 2012, dopo essere tornata da un viaggio di lavoro a Gerusalemme, sentivo qualcosa dentro di me. Stavo vivendo un periodo di transizione e assieme a Christopher mi sono appoggiata qui, in questo luogo, dove ci sono le terre di nonno Francesco, da tempo non più coltivate dalla mia famiglia. Non avevamo esperienze dirette in agricoltura, ma entrambi abbiamo viaggiato molto, capitando anche in zone rurali. Le nostre esperienze ci hanno fatto capire di voler intraprendere un percorso di vita sostenibile”.
Inizialmente Francesca aveva pensato di avviare un progetto turistico nella terra dei nonni. Poi, dopo il matrimonio con Christopher nel 2014, ha cominciato a svolgere le attività in fattoria unendo le tradizioni recuperate e tramandate dai contadini del posto con le tecniche innovative, che sappiano garantire l’autenticità delle risorse a disposizione.
L’azienda agricola nasce nel 2017 e tra pochi mesi, nel 2024, verrà realizzato, grazie alla partecipazione a un bando regionale, anche il primo dei loro obiettivi, ossia quello dedicato al turismo: l’agricampeggio. In particolare ci saranno due tende semi permanenti, una struttura per il bagno e le docce e una piazzola per chi vuole alloggiare con tende proprie o camper. Non mancherà, inoltre, l’angolo barbecue, da utilizzare anche da chi sceglie di festeggiare una ricorrenza particolare.
Allevamento e agricoltura sono le principali attività della fattoria, dove si trovano polli, galline, oche, piccioni, cresciuti con attenzione ma lasciati liberi di cercare in natura ciò che preferiscono per integrare l’alimentazione. Nel laboratorio aziendale c’è un piccolo macello per avicoli che permette di lavorare la carne in una filiera corta. Vengono allevati anche maiali neri e pecore, da cui si ricava carne fresca e salumi essiccati in azienda. I polli vengono allevati in gabbie mobili.
L’orto sinergico presente consente, inoltre, di produrre piccole quantità di ortaggi.
Il rapporto con il consumatore è diretto. I prodotti vengono portati da chi li richiede, fino a poco tempo fa, porta a porta e ora in determinati punti di ritrovo. Le uova fresche vengono vendute in alcuni esercizi commerciali di Pescara.
Il lavoro in un’azienda agricola come questa non è di certo facile, ma Francesca e Christopher non si arrendono e ogni giorno si impegnano agendo nel pieno rispetto dei principi in cui credono. Nel corso dell’anno, tramite Wwoof World-Wide Opportunities on Organic Farms, possono contare sull’aiuto di volontari provenienti da diversi paesi del mondo. “È il nostro modo di continuare a viaggiare”, conclude Francesca.
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