Cronaca 10 Mar 2022 20:09

CONSORZIO TUTELA VINI D’ABRUZZO, SFIDA APERTA PER IL NUOVO PRESIDENTE

CONSORZIO TUTELA VINI D’ABRUZZO, SFIDA APERTA PER IL NUOVO PRESIDENTE

ORTONA – È tempo di rinnovo all’interno del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, l’associazione che riunisce – come si legge sul sito – oltre 400 aziende vinicole della regione e che ha il compito di tutelare e promuovere il vino abruzzese in tutto il mondo.

Se fino al triennio scorso le nomine dei presidenti di fatto sono sempre andate lisce come l’olio, questa volta i nomi sul tavolo sembrano essere parecchi e l’elezione si giocherà all’ultimo voto.

Dalla sua costituzione, il presidente del Consorzio è sempre stato il frutto di un tacito accordo tra le cooperative Citra e Tollo che rappresentano la stragrande maggioranza dei voti. Il peso dei produttori, infatti, nel consorzio non si misura sui fatturati, sull’affermazione delle cantine nei mercati, sulla qualità dei vini prodotti o sulla storicità di un’azienda, ma è un fatto meramente numerico, commisurato in base alla quantità di uva, vino e bottiglie prodotte. E ovviamente le cooperative vincono a mani basse.

Succede così che, fino ad ora, la presidenza è sempre stata un’alternanza a doppio mandato, tra i due giganti enoici che indicavano consiglieri e poi presidenti. E infatti, Valentino Di Campli confermato presidente ad aprile 2019, per il triennio 2019-2021 era il presidente di Citra (ora è Angelo Baccile).

Dallo scorso rinnovo, si è proceduto con una votazione, con il presidente scelto dai membri che entrano nel CdA (composto, per statuto, da un minimo di 9 a un massimo di 15 consiglieri).

Tra qualche giorno (probabilmente il 14 marzo) uscirà fuori una lista di 30 persone eleggibili, soci del Consorzio, la cui candidatura viene valutata dal comitato elettorale composto dai revisori dei conti del Consorzio e da un segretario. Di questi 30, verranno eletti 15 che sceglieranno il presidente, tra la fine di aprile e il mese di maggio.

A quanto apprende Virtù Quotidiane, però, il cammino questa volta non sarà fluido. Secondo lo storico accordo, questa presidenza dovrebbe toccare a Tonino Verna, medico di professione e presidente di Cantina Tollo che però avrebbe, e il condizionale è d’obbligo, espresso alcune remore, lasciando il campo aperto a tante ipotesi. Diversi i nomi su cui si starebbe concentrando l’attenzione della cantina Tollo. Tra i primi, Antonio Marascia, di professione avvocato e presidente della Cantina Miglianico, nome particolarmente gradito a molti. Verna in testa.

Alcuni produttori avrebbero provato a scardinare le “regole del gioco” di questo moto perpetuo delle due cooperative, puntando tutto su produttori privati. E soprattutto vignaioli di professione, dato che fino ad ora le presidenze sono state ricoperte da uomini provenienti da altri settori lavorativi. Tra i nomi emersi, quello di Enrico Marramiero, presidente della neonata associazione Terre dei Vestini che sta puntando alla Docg. Ma il produttore ha già declinato l’invito non presentando la sua candidatura. Sembra piacere parecchio anche Nicola D’Auria, uomo di peso, attuale presidente del Movimento Turismo Vino nazionale.

Dal canto suo Di Campli, commercialista, non sembra così orientato a lasciare la sua carica di presidente e, anche se secondo alcune fonti non godrebbe più del sostegno del colosso Citra, starebbe lavorando sotto traccia per tentare il “colpaccio” puntando al terzo rinnovo. Secondo altre fonti, proverebbe a rientrare nel CdA tramite Vin.Co, la struttura cooperativa per la spumantizzazione della provincia di Chieti. Insomma la campagna elettorale è aperta.