Cronaca 30 Mag 2019 10:24

CULTURA E NATURA SI CONTAMINANO ALLA FESTA DEL NARCISO, DOMENICA IN DIRETTA SU VIRTÙ QUOTIDIANE

CULTURA E NATURA SI CONTAMINANO ALLA FESTA DEL NARCISO, DOMENICA IN DIRETTA SU VIRTÙ QUOTIDIANE

ROCCA DI MEZZO – Il freddo, la neve di maggio, la primavera che tarda ad arrivare. Niente di tutto questo è riuscito a fermare l’ormai storico appuntamento della Festa del Narciso di Rocca di Mezzo (L’Aquila) che è alla sua 73 esima edizione.

Nata nel dopoguerra come occasione di rinascita e speranza per far fronte alle ferite che il conflitto aveva provocato, la Festa del Narciso ha il suo protagonista assoluto proprio nel fiore che cresce spontaneamente sull’Altopiano delle Rocche a primavera, restando i suoi bulbi sotto terra nel resto dell’anno.

E proprio a 1.329 metri di altitudine, il narciso è pronto per la famosa Festa che lo celebra e che, quest’anno, dall’ultima domenica di maggio, è slittata al 2 giugno per la concomitanza con le elezioni dello scorso 26 maggio.

Virtù Quotidiane trasmetterà in diretta video la sfilata dei carri allegorici che inizierà dall’Aia della Fonte e percorrerà tutta Piazza Principe di Piemonte, con partenza alle ore 15.

La volontà di sensibilizzare gli animi, di riaccendere e focalizzare l’attenzione sulla Festa del Narciso ha permesso alla Pro loco di Rocca di Mezzo, guidata dal presidente Sandro Argentieri e composta da Antonello Magnante, Serena Scoccia, Franco Morante, Mario Cicchetti, Biagio Colarossi, Davide Scoccia, Donatella Roscetti, Giorgia Di Clemente, Stefania Scoccia e Leucio Cicchetti di superare i problemi legati alle incertezze meteorologiche di questa stagione e a quelle legate ai tempi della fioritura che fino all’ultimo hanno tenuto gli organizzatori col fiato sospeso e alle prese con le conseguenti corse contro il tempo per far sì che domenica 2 giugno sia tutto impeccabile.

Ma non tutti i mali vengono per nuocere, visto che sull’Altopiano delle Rocche il narciso sta fiorendo proprio in questi giorni, in un perfetto tempismo per la celebre Festa dei carri allegorici.

I ragazzi e le ragazze del direttivo hanno puntato tanto sul risveglio delle coscienze di rocchigiani e non, perché la Festa del Narciso è unica nel suo genere, non foss’altro che per quella particolare commistione tra natura e cultura che restituisce magia a un folclore che viene da lontano.

La costruzione dei carri allegorici è inevitabilmente cambiata con l’incedere della tecnologia. “E il cambiamento”, spiega Argentieri “è stato lento ma radicale. Basti pensare che in passato i carri venivano trainati dagli animali e le strutture erano fisse, mentre oggi la tecnologia permette cose eccezionali”.

Oggi, infatti, vengono realizzate vere e proprie scenografie arricchite da elementi coreografici che tengono gli occhi del pubblico fissi sullo spettacolo.

LA STORIA

Se la realizzazione dei carri è molto cambiata, stessa cosa non si può dire per le maestranze. Le tecniche, l’infioritura delle strutture, i dettagli realizzati manualmente, la sapienza e la pazienza nell’esecuzione, sono tutti elementi rimasti immutati nel tempo, tramandati di generazione in generazione, da quando cioè diversi giovani rocchigiani, tra cui Lino Benedetti ed Ercolino Mascitti, raccolsero le testimonianze di alcuni emigranti, ritornati nella loro terra d’origine con i racconti e le immagini della Festa delle Rose che si celebra a Pasadena, in California, dal 1890.

Perché non festeggiare allora, con i doni che l’Altopiano delle Rocche regalava alla sua popolazione?

È così che dal 1947 il narciso, con i suoi colori e il suo profumo dolce, è il re indiscusso di una natura selvaggia e straordinaria e il protagonista assoluto di una festa che celebra la rinascita, il risveglio, la primavera dopo il lungo inverno.

Se nulla è stato svelato sui temi dei carri di questa 73 esima edizione, è il loro numero a far notizia. Saranno sei in tutto le creazioni impreziosite dai fiori freschi a sfilare per le strade di Rocca di Mezzo, un numero che non si vedeva da diversi anni e che dimostra quanta attenzione e quanto lavoro ci sono stati nel dietro le quinte della Festa.

Sì, perché la costruzione materiale di un carro inizia circa un mese prima della sfilata e la neve del 15 maggio scorso ha messo in serio pericolo le tensostrutture che ospitano i carri nel pieno della loro evoluzione. La creazione della squadra ha invece inizio molto prima, con l’individuazione del tema fino ad arrivare al giorno della sfilata, momento conclusivo e trionfale in cui anche i gruppi vengono festeggiati insieme ai loro carri.

“È emozionante vedere come tutti i rocchigiani abbiano partecipato attivamente alla realizzazione del carro ed è entusiasmante vederne alcuni che fanno il tutoraggio ai concittadini per la corretta riuscita e la qualità del carro allegorico”, racconta Argentieri con una certa fierezza.

Rocchigiani saranno anche i giurati, chiamati a pronunciarsi su una serie di voci tra cui spiccano la sceneggiatura, la realizzazione dell’infioritura e la qualità delle rifiniture. Accanto a quella “tecnica”, avrà voce in capitolo anche una giuria popolare per la proclamazione del carro che vincerà la sfilata.

LE NOVITÀ

Una delle novità di quest’anno, insieme ai bus che faranno da navetta tra i parcheggi e il centro del paese per rendere la Festa più fruibile per tutti e al QR Code per essere a contatto con ogni momento della preparazione e dell’organizzazione della festa, è l’allestimento, nella piazza centrale di Rocca di Mezzo, di una mostra fotografica dei carri delle precedenti edizioni, curata nei dettagli storici e grafici da Liberato Di Fano, Federica Benedetti e Christian Marinopiccoli.

Un’anticipazione: la Pro loco rocchigiana ha intenzione di creare un museo della memoria dove riunire i carri anno dopo anno in una sorta di cittadella stabile e perenne da far ammirare ai tanti turisti in visita a Rocca di Mezzo, Rocca di Cambio, Terranera, Fonteavignone e Ovindoli in estate e in inverno, quando l’Altopiano si colora del bianco delle neve o di quello dei narcisi. Luisa Di Fabio


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