Cronaca 15 Nov 2024 13:51

Il campo larghissimo degli ostricari, alleanza bipartisan per abbassare l’Iva sul mollusco vip

Il campo larghissimo degli ostricari, alleanza bipartisan per abbassare l’Iva sul mollusco vip

ROMA – L’Italia è quello stato in cui il governo riporta l’Iva sugli assorbenti al 10% dopo anni di lotte e battaglie, ma trova imprescindibile abbassare quella sulle ostriche. A voler essere puntigliosi è anche quel magico luogo dove le alleanze politiche non trovano accordi su nulla, tranne su ciò che fa loro comodo.

Partiamo dall’inizio. Qualche giorno fa le Associazioni nazionali cooperative e armatoriali della pesca hanno inviato al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e al parlamento sei proposte per far fronte alle emergenze ambientali degli ultimi anni. è ormai noto quanto il problema del granchio blu, il riscaldamento delle acque e le sempre più frequenti alluvioni abbiano reso difficile le condizioni di lavoro di questa categoria.

Le proposte sono tutte a sfondo economico, con tutele sui lavoratori e sulle aziende stesse. Una di esse, quella che riguarda l’abbassamento dell’Iva dal 22 a 10% sulle ostriche non giunge nuova a Palazzo Montecitorio. Era il 2021 quando si presentò più timidamente a Roma. Allora il settore non era ancora sviluppato come oggi dove vi è una maggiore volontà di diversificare un campo in cui è sempre più complesso dedicarsi esclusivamente a cozze e vongole.

A sostegno della tesi odierna ci sono quindi più fatti concreti e meno parole. Cosa fa tanto discutere allora se pare tutti siano d’accordo su questa procedura? Proprio il fatto che siano tutti d’accordo. Giunta in parlamento la proposta ha riscontrato subito l’interesse di venti parlamentari appartenenti alle più lontane fazioni politiche. Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle si mostrano forse per la prima volta uniti e coesi nel nome delle ostriche.

D’altronde, è assurdo pensare che un prodotto di prima necessità come questo sia tassato più dei banali latte in polvere per neonati o uova. Questo pensiero è riuscito ad accomunare ideologie politiche che raramente si sono trovare concordi su qualche argomento di interesse nazionale.

A difendere a spada tratta un così nobile ideale sono i leghisti Romeo, Bergamini, Pierro, Carloni, Bruzzone, Barabotti, Cattoi, Frassini e Ottaviani. Dall’altro lato Forza Italia schiera Gatta, Tassinari, Pella e Cannizzaro, mentre il Movimento 5 Stelle Caramiello, Cherchi, Carmina, Costa, Dell’Olio, Donno e Torto. Si ironizza sulla politica i cui ideali diventano comuni solo quando si parla di lusso e sfarzo, ma occorre ascoltare anche l’altro lato della barricata.

“L’idea da noi proposta è una cosa positiva, un piccolo passo per avvicinarsi ai produttori francesi” dice a Virtù Quotidiane Alessio Greguoldo, amministratore dell’azienda La Perla del Delta. “L’economia della Sacca degli Scardovari – Rovigo – ha basato per anni la sua economia sulla vongola verace. Con la diffusione delle specie aliene e l’innalzamento delle temperature delle acque si è dovuto ripiegare su altre soluzioni”.

Un lavoro di sperimentazione e brevettazione che La Perla del Delta ha iniziato nel 2010 come sfida, più che come sopravvivenza, ma che è stata a traino a quella che adesso potrebbe essere la soluzione a parte dei problemi.

“Con la proposta dell’abbassamento dell’Iva del 2021 eravamo in pochi produttori. Non dovevamo ancora far fronte alle questioni ambientali attuali nella misura odierna. Oggi, in numero maggiore e più coesi, possiamo avere più peso”.

Se ci fa uno strano effetto vedere quello che una volta era relegato a prodotto di lusso diventare un prodotto più democratico, dobbiamo anche iniziare a considerarlo come un alimento che sta entrando a far parte della cultura gastronomica italiana.

Quello che dà da pensare è come oggi si riesca a mettere in cattiva luce un’attività commerciale di tutto rispetto come quella in oggetto a causa delle inadempienze di una classe politica che antepone solamente i propri interessi personali. Tutto si riduce all’essere una barzelletta dove tre partiti politici si siedono al ristorante per parlare di questioni internazionali.

Una favola, però, dove il lieto fine sembra questa volta più vicino. La morale? La politica non sa essere in armonia su argomenti che includono le priorità quotidiane, ma seduti a tavola, dinnanzi a un calice di champagne e un piatto di ostriche fresche tutto diventa possibile.


Sostieni Virtù Quotidiane

Puoi sostenere l'informazione indipendente del nostro giornale donando un contributo libero.
Cliccando su "Donazione" sosterrai gli articoli, gli approfondimenti e le inchieste dei giornalisti e delle giornaliste di Virtù Quotidiane, aiutandoci a raccontare tutti i giorni il territorio e le persone che lo abitano.