IL SOGNO DEI TRABOCCHI PATRIMONIO DELL’UNESCO, UNA MEMORIA DA DIFENDERE

ROCCA SAN GIOVANNI – Alla fine del mese sarà depositato alla commissione nazionale il dossier per la candidatura della “Pesca con attrezzi tradizionali nelle lagune e in mare”, tra cui rientrano i trabocchi abruzzesi – antiche macchine da pesca simili a palafitte ancorate agli scogli – alla lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale Unesco.
È il compimento di un lavoro lungo e complesso avviato nel 2017 da nove Flag di sei regioni – Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Toscana – che è stato ripercorso oggi a Rocca San Giovanni (Chieti) dove i protagonisti del progetto di cooperazione “Pcp-Patrimonio culturale della pesca” si sono ritrovati per analizzare, con le istituzioni, le associazioni e gli operatori della pesca e del turismo, le opportunità e impegni che deriveranno dall’eventuale riconoscimento.
Un patrimonio che rappresenta la memoria di una comunità e di un territorio che però continua nel tempo e va affidato al futuro, questo il senso della candidatura e della giornata di oggi con il workshop promosso dal Flag Costa dei Trabocchi.
La mattinata dedicata alle macchine da pesca tanto care a Gabriele d’Annunzio si è aperta sul Trabocco Punta Tufano, con i saluti del presidente del Flag, Franco Ricci, che ha ricostruito la storia dei trabocchi e la necessità della salvaguardia delle strutture per le comunità locali.
“Sicuramente è un percorso difficile che non si conclude con la candidatura di marzo, che è solo il primo passo di un iter molto lungo”, ha evidenziato il presidente. “Così come siamo perfettamente consapevoli che questo ambizioso riconoscimento, oltre a offrire innegabili vantaggi per il nostro territorio e le comunità di pesca, comporterebbe anche degli impegni. Ma è una sfida che accettiamo volentieri”.
La giornata, che ha coinvolto una cinquantina di persone, tra operatori, associazioni, amministratori, pescatori e traboccanti, è proseguita con la visita al nuovo mercato del pescato fresco di Vallevò, presentato dal vicesindaco di Rocca San Giovanni, Erminio Verì. La struttura, appena completata e che a breve entrerà in funzione, è stata realizzata dal Comune grazie alle risorse del Fondo europeo per la pesca (Feamp 2014-2020) messe a disposizione degli enti locali attraverso un avviso pubblico promosso dal Flag Costa dei Trabocchi.
I lavori sono poi entrati nel vivo con il workshop in programma al ristorante Caldora Punta Vallevò dove a prendere la parola sono stati il referente del Flag veneziano capofila del progetto Marco Del Monego e il dirigente del Servizio Sviluppo locale ed economia ittica della Regione Abruzzo, Francesco Di Filippo, che ha ribadito il pieno sostegno al progetto Pcp (che coinvolge anche i Flag abruzzesi Costa Blu e Costa di Pescara) da parte dell’Ente regionale.
“La Regione Abruzzo ha creduto e sostiene questo progetto sul patrimonio culturale della pesca, che coinvolge tutti e tre i nostri Flag, e la candidatura all’Unesco”, ha sottolineato il dirigente regionale, “perché nel territorio costiero, nelle comunità locali, nei comuni marinari c’è un forte legame con le tradizioni, gli attrezzi, gli usi, i saperi e i sapori legati al mondo della pesca”.
A ricordare tutte le attività previste dal progetto Pcp, arrivato ormai al termine dopo cinque anni di lavoro, è stato il direttore del Flag Costa dei Trabocchi, Valerio Cavallucci. Spazio poi alla proiezione del capitolo dedicato ai “Giganti del mare” del documentario Salsedine, prodotto da Twister Film per la regia di Riccardo Stopponi, che rientra tra le attività promosse nel corso del progetto.
A fornire maggiori elementi sulla macchina da pesca abruzzese, sia dal punto di vista strutturale che da quello storico e identitario, è stato invece l’architetto Marcello Borrone, tra i principali studiosi e conoscitori di trabocchi della nostra regione. Opportunità ma anche rischi, al centro del convegno, che ha visto il presidente del comitato Tutela dei trabocchi, Walter D’Amario, tracciare un focus sulla direttiva Bolkestein e sulle azioni messe in campo per evitare che le macchine da pesca possano essere considerate alla stregua delle concessioni balneari.
Parlando dei trabocchi, non poteva mancare la voce di uno dei traboccanti della costa abruzzese, Rinaldo Verì che, oltre a raccontare aneddoti legati al mondo della pesca visto dalla passerella e dalla piattaforma dei trabocchi, ha mostrato al pubblico antichi strumenti utilizzati in passato dai pescatori. Spazio poi alla discussione con gli interventi dei rappresentanti di Camera di Commercio Chieti-Pescara, Gal Costa dei Trabocchi, Ats Geie Costa dei Trabocchi e di docenti dell’Università di Chieti e di Teramo.
La mattinata di lavoro si è conclusa con una degustazione dei prodotti ittici di stagione del territorio.
Il prossimo appuntamento con il progetto Pcp è in agenda il 21 marzo alle ore 15,00 al Museo Fellini di Rimini dove è in programma il convegno finale dal titolo “Pesca con attrezzi tradizionali nelle lagune e in mare. Verso la candidatura alla lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco”.
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