In silenzio per Gaza. Stop alla privazione del cibo come arma contro la popolazione civile

ROMA – Chi ama e lavora con il cibo non può rimanere indifferente davanti all’uso della sua privazione come arma contro la popolazione civile, come accade in questo momento a Gaza.
Il silenzio è complicità, ma può anche servire a far rumore.
Oggi – aderendo alla campagna nazionale lanciata da alcuni colleghi – ci asteniamo dal condividere contenuti relativi al cibo per esprimere la nostra vicinanza al popolo palestinese e la condanna di quanto messo in atto da Israele e da tutti quelli che supportano quest’atrocità.
Per tutti noi, oltre che nutrizione e sussistenza il cibo rappresenta gioia, condivisione, cultura, scambio e cura: non possiamo assistere alla negazione di questi valori senza provare disagio e indignazione.
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