LA BELLEZZA DEL TEATRO E IL SAPORE DEL VINO: IL LAVORO CULTURALE DEL NOBELPERLAPACE
di Mattia Fonzi

SAN DEMETRIO NE’ VESTINI – Dal grande al piccolo. Dagli States alla valle del Medio Aterno. È il teatro Nobelperlapace di San Demetrio ne’ Vestini, comune di neanche duemila abitanti a 15 km da L’Aquila.
La struttura, circa cento posti a sedere a ridosso della frazione di San Giovanni, è gestita dall’associazione aquilana Arti e Spettacolo e si chiama così perché la sua nascita fu sostenuta dal Segretariato permanente dei summit dei premi Nobel, nella convulsa e drammatica estate del 2009, la prima dopo il terremoto del 6 aprile. Alla sua inaugurazione presenziarono niente di meno che due premi Nobel per la pace, oltre che le due star hollywoodiane George Clooney e Bill Murray.
Ma il lavoro che l’associazione svolge da anni nello spazio di San Demetrio è spesso meno rumoroso, ma comunque prezioso per il territorio, vessato dai terremoti e dalla crisi che spesso accerchia i piccoli centri di provincia. Rassegne teatrali per adulti e bambini, corsi nelle scuole, attività formativa, fino a supplire addirittura la mancanza di un cinema nei mesi invernali, attraverso proiezioni pomeridiane domenicali.
In questo periodo viene messa in scena la punta di diamante della stagione: l’undicesima edizione di Strade, rassegna di teatro che porta a San Demetrio alcune delle compagnie emergenti più interessanti d’Italia, e che ha visto in passato anche la partecipazione di nomi del teatro mondiale, come l’argentino Cesar Brie. Quest’anno, oltre alla consueta offerta culturale, gli animatori dell’associazione hanno anche deciso di unire in matrimonio la bellezza del teatro con il sapore del vino.
In occasione di due date della rassegna, infatti, al termine degli spettacoli il pubblico ha la possibilità di degustare. Lo scorso 18 febbraio un sommelier della Fondazione Italiana Sommelier Abruzzo Centrale ha versato Pietracupa e Contado, rispettivamente un Aglianico e un Greco di Tufo, entrambi omaggio alla Campania, regione della rivoluzione partenopea del 1799, di cui parlava lo spettacolo Il Baciamano. Il prossimo 4 marzo, invece, in occasione di Sogliole a piacere, sarà l’azienda agricola abruzzese Ludovico a versare del Montepulciano Suffonte del 2013, al termine della domenica pomeriggio in teatro.
Un abbinamento, quello tra teatro e vino, che ha riscosso successo da parte degli spettatori attenti del Nobelperlapace: “In realtà abbiamo sempre offerto vino, insieme a pane e olio, al termine degli spettacoli – confida a Virtù Quotidiane Giancarlo Gentilucci, direttore artistico di Strade – ma stiamo cercando di offrire più qualità al pubblico. Per noi l’aperitivo dopo lo spettacolo è importante, perché rappresenta un momento di socializzazione tra gli spettatori e gli attori andati in scena poco prima”.
Il lavoro dell’associazione – che oltre a Gentilucci si avvale delle energie di Tiziana Irti, Daniela Vespa, Romina Masi e Paolo Porto – all’Aquila e nel suo comprensorio è quotidiano e infaticabile: decine di iniziative, su molteplici fronti, contribuiscono alla crescita culturale delle piccole comunità del Medio Aterno, così come del capoluogo abruzzese: “La nostra attività non riguarda il pubblico in sé – afferma Tiziana Irti – ma è un lavoro sulla persona. Nei tanti anni di attività abbiamo scoperto persone che per background culturale, abitudini o disattenzione non si erano mai avvicinate alla cultura e al teatro, e nel corso del tempo sono diventati prima appassionati e poi attori o attrici”.
Ne è un esempio la neonata compagnia del Teatro che fa bene, fondata e composta esclusivamente da abitanti dei comuni della valle, che nella vita sono impiegati, insegnanti o pensionati, e che tuttavia hanno negli anni raggiunto un livello tale da poter mettere in scena uno spettacolo con una propria compagnia.
“Il teatro è oggi uno dei pochi luoghi rimasti dove le persone, oltre ad incontrarsi, riescono ad approfondire e a riflettere, dove c’è un confronto dialettico. Le arti contemporanee offrono strumenti per affrontare la realtà, aiutano a scoprire modi diversi per esprimersi e rappresentarsi. In poche parole: in territori periferici come il nostro, il teatro, e in generale la cultura, se reale e non improvvisata, può contribuire sostanzialmente ad alzare la qualità della vita delle persone”. Come anche il buon vino, d’altronde.
Il teatro Nobelperlapace di San Demetrio è insomma un luogo di fatto “pubblico”, nel senso più comunitario del termine. Semplice e autentico come i sorrisi di chi lo attraversa.
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