Cronaca 24 Apr 2024 08:51

Primavera ballerina, i viticoltori che ancora aspettano i promessi indennizzi fanno i conti con nuovi danni

Primavera ballerina, i viticoltori che ancora aspettano i promessi indennizzi fanno i conti con nuovi danni

SULMONA – Convivere con i cambiamenti climatici e saperli gestire, per evitare perdite importanti nella produzione. I viticoltori abruzzesi attendono ancora i promessi indennizzi a sostegno dei danni causati dalla peronospora dello scorso anno e adesso devono fare i conti con altre criticità dovute alle gelate tardive di questa nuova pazza primavera. Ecco perché, per alcuni operatori del settore, servono azioni preventive e non interventi economici tampone.

Dalle testimonianze raccolte nei giorni scorsi, è emerso che a essere maggiormente colpiti da quest’ultima ondata di maltempo sono i vigneti della provincia dell’Aquila, dove c’è stato un drastico crollo delle temperature. Il Pecorino ha subito dei danni rilevanti, ma nella valle Peligna anche il Montepulciano, così come la Malvasia e la Passerina sono stati colpiti.

Mariapaola Di Cato, dell’omonima azienda agricola di Vittorito, a Virtù Quotidiane spiega come “l’anomalia di questa primavera, almeno dal mio punto di vista, è rappresentata dal caldo che abbiamo avuto prima del cambio repentino delle condizioni meteorologiche”.

“Le alte temperature registrate all’inizio della stagione hanno accelerato la formazione delle gemme, anche per il Montepulciano. Di qui gli inevitabili danni al vitigno con l’arrivo improvviso del freddo. Ora non possiamo ancora quantificare eventuali perdite, dobbiamo vedere cosa succede nei prossimi giorni. Una situazione simile si è verificata anche nel 2016”.

“Vi assicuro”, aggiunge, “che non è facile accettare tutto questo. Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni, ma non dalle persone che credono in noi e apprezzano i nostri prodotti. Il punto è che servono azioni preventive. Vi sono impianti altamente tecnologici che permettono di evitare determinate criticità, ma per le piccole aziende è difficile sostenerne le spese”.

“Serve un approccio diverso e non ristori che tardano ad arrivare”, dice dal canto suo Alfonso D’Alfonso, della società agricola Terre del Tirino, a Capestrano.

“Il clima è cambiato, è evidente. Eppure continuiamo a meravigliarci di fronte ai continui mutamenti delle condizioni atmosferiche. Non possiamo arrivare sempre impreparati e affrontare i problemi solo in un secondo momento, quando è ormai troppo tardi. I danni subiti negli ultimi giorni variano in base alle zone. Nella valle del Tirino le gelate hanno colpito alcuni vitigni, come per esempio il Trebbiano, ma non in modo rilevante. Per il Pecorino, per esempio, dalle parti di Ofena ci sono stati problemi maggiori. Da noi il danno si aggira attorno al 10-20 per cento”.

Tra le soluzioni suggerite da D’Alfonso, la copertura dei vigneti o un sistema di irrigazione a pioggia, in grado di mantenere la temperatura a meno 1, così da poter salvare il vigneto.

Pronto a organizzare una nuova protesta, invece, il viticoltore Carlo D’Onofrio, che è anche presidente di Piandimare, a Villamagna (Chieti), fortemente preoccupato per il ritardo degli indennizzi promessi dalla Regione Abruzzo per i danni causati dalla peronospora nel 2023.


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