IL MAXXI L’AQUILA HA APERTO LE PORTE, LE FOTO DI SPAZI ED ESPOSIZIONI

L’AQUILA – “Non sarà una vetrina ma uno spazio in cui le opere sono in relazione con il pubblico e con la realtà del territorio”. Con queste parole Bartolomeo Pietromarchi, direttore di MAXXI L’Aquila inaugura oggi la struttura museale che sorge nel palazzo Ardinghelli restituito in tutta la sua bellezza dopo il sapiente restauro della Soprintendenza grazie ai fondi della Federazione Russa che vi abbiamo raccontato qui.
La Fondazione MAXXI, che gestisce il ben noto MAXXI di Roma, ha preso in consegna Palazzo Ardinghelli dal Ministero dei beni culturali lo scorso 5 settembre e oggi l’inaugurazione alla presenza della presidente della Fondazione MAXXI Giovanna Melandri (nella foto di copertina) e il ministro dei beni culturali Dario Franceschini.
Il 3 giugno il museo aprirà ufficialmente le sue porte al pubblico, e in occasione della prossima apertura sarà possibile prenotarsi per visite guidate dal 30 maggio al 2 giugno. La pandemia e le diverse restrizioni ad essa conseguenti hanno fatto slittare l’apertura, prevista a novembre, fino ad oggi.
Un tempo atelier di Teofilo Patini, la struttura si candida, con la gestione MAXXI, ad essere luogo di condivisione, progettazione e dialogo.
Otto le opere per la mostra inaugurale ”Punto di equilibrio. Pensiero spazio luce da Toyo Ito a Ettore Spalletti” a cura di Bartolomeo Pietromarchi e Margherita Guccione, commissionate espressamente in dialogo con gli spazi barocchi del Palazzo, la città, il contesto fisico e culturale.
Cinque artisti italiani, due fotografi e una artista russa, in dialogo con oltre 30 opere della collezione pubblica nazionale di arte architettura e fotografia del MAXXI.
Il MAXXI apre oggi, ma già da mesi ha avviato collaborazioni con istituzioni culturali, l’università dell’Aquila, l’Accademia di Belle Arti della città, il Gssi e il Munda. Nel MAXXI L’Aquila, oltre al personale che arriva da Roma, attualmente sono già quattro le persone assunte tra le risorse cittadine e altre figure verranno individuate nei prossimi mesi.
Il nuovo spazio è una sfida, di dialogo, con una struttura non nata per ospitare un museo, e di promozione culturale. L’obiettivo primario è dare alla città un luogo di progettazione, di creazione, di formazione.
Ad accogliere i visitatori sono infatti giovani studenti dell’Ateneo aquilano che svolgono un tirocinio di mediazione culturale avviato con l’ufficio formazione ed educazione del MAXXI.
Le opere allestite nel MAXXI L’Aquila dialogano perfettamente con la struttura, due resteranno stabilmente al suo interno: l’opera, che troviamo nello scalone di ingresso, dell’artista Maurizio Nannucci, un neon rosso, proveniente dal MAXXI di Roma, che ci dice “The missing poem is the poem” e l’ultima opera realizzata dall’artista abruzzese scomparso nel 2019, Ettore Spalletti, creata appositamente per questo nuovo spazio museale “Colonna nel vuoto”
Gli artisti chiamati ad esporre hanno interpretato le suggestioni che arrivavano dalla città, da palazzo Ardinghelli, dalla storia locale.
Come “La città sale” di Elisabetta Benassi, opere di salgemma in cui la stratificazione del sale restituisce la complessità delle strutture che per essere solide, devono condensare esperienze e memoria.
O ancora l’opera dell’artista russa Anastasia Potemkina, piante autoctone incise su specchi circolari che saranno poi diffuse nel territorio, nelle varie istituzioni.
Perché l’obiettivo del MAXXI è creare diffusione di cultura.
“Il museo sarà radicato nel territorio ma con uno sguardo internazionale” ha sottolineato il direttore presentando quella che è la sala degli arazzi: quattro arazzi dell’inglese William Kentridge che rappresentano il viaggio, il movimento, la trasmigrazione.
Due opere fotografiche hanno dentro l’Aquila, la sua bellezza la sua storia.
“L’Aquila” di Paolo Pellegrin, 140 stampe fotografiche in bianco e nero che, come in una sequenza filmica, mostrano sguardi sulla città che ha fortemente suggestionato l’artista. E nei due notturni esposti sulla parete di fronte il fotoreporter mostra il suo sguardo sensibile in due scatti notturni a Rocca Calascio.
La serie fotografica “Aquila” di Stefano Cerio è una esplorazione del rapporto tra realtà, quella dei paesaggi naturali della piana di Campo Felice, di Campo Imperatore, e Pescasseroli e dei giochi gonfiabili lì installati. Il dialogo tra paesaggi incantati e oggetti ludici conferisce un’aura metafisica alle immagini.
Il direttore del MAXXI L’Aquila, inizialmente restio a rilasciare interviste, oggi ci dice: “Ci tengo molto, personalmente, a questa iniziativa e sarò spesso qui. Vogliamo lavorare insieme con tutte le istituzioni culturali e la risposta è stata incredibile, c’è grande fermento, interesse e voglia di fare in città. C’è una vitalità forte con cui già ci stiamo mettendo in relazione”.
Il MAXXI vivrà con i fondi che arrivano dal Ministero della cultura ma sottolinea il direttore Pietromarchi “non ci adagiamo, come al MAXXI di Roma lavoriamo anche per risorse private e il modello di economia che abbiamo a Roma lo esporteremo anche qui”
Per le visite volesse partecipare alle viste guidate dal 30 maggio al 2 giungo sarà possibile prenotarsi al link https://maxxi.archeoares.it/visiteinanteprimamaxxilaquila/.
LE FOTO
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