Montesilvano e i lidi storici: lo stabilimento La Racchetta. “Papà ha iniziato negli anni Sessanta da quello che aveva: il mare”

MONTESILVANO – Nello scatto, risalente al 1972, ci sono papà Umberto, sua moglie Jolanda e i loro tre figli: Roberto – che aveva allora sette anni – Pino e Annamaria. A fare da sfondo, ombrelloni colorati, sedie da spiaggia e, naturalmente, il mare.
“Mio padre ha cominciato con quello che aveva: il mare. Quando sento di averne bisogno, guardo questa foto: qui c’è tutta la mia famiglia, davanti a questi ombrelloni di colori e forme diverse, negli anni in cui mio padre iniziò a fare turismo”. Inizia così il racconto di Roberto Di Simone che, con i suoi fratelli, porta avanti la tradizione di famiglia.
Siamo agli inizi degli anni Sessanta quando Umberto Di Simone dava vita alla bella avventura dello storico stabilimento La Racchetta, sul lungomare Nord di Montesilvano (Pescara). Scomparso nel 2022, è stato tra i primi in quegli anni a inaugurare un lido sulla spiaggia cittadina. Lo stabilimento porta il nome del celebre dancing club – un punto di riferimento per la riviera adriatica, che negli anni ha ospitato artisti di rilievo nazionale – e del circolo tennis, che sorgevano di fronte alla struttura.
Tutto comincia proprio dal circolo tennis, dove Umberto fece un incontro fortunato.
“Ai tempi papà si occupava di impianti elettrici, un pioniere a Montesilvano. Al tennis club, che aveva iniziato a frequentare – e che accoglieva anche personaggi storici della movida pescarese – , ha avuto modo di conoscere i proprietari: una famiglia di Milano che, tra le varie proprietà, aveva anche una cabina in legno sulla spiaggia, formata da quattro strutture che si agganciavano tra loro. Qui, ai tempi, c’era la pineta”, spiega Roberto. Da quel casotto di legno e dalla volontà di Umberto Di Simone di avviare una nuova attività, prende vita quello che oggi è uno dei lidi più storici di Montesilvano.
“Papà cominciò tenendo pulita la spiaggia. Dalle strutture in legno preesistenti, creò una palafitta e realizzò le coperture con il cannucciato. Ha conquistato i primi clienti con i servizi, occupandosi dei lettini, degli ombrelloni e delle sedie di chi inizialmente andava in spiaggia libera, facendoli trovare pronti e sistemati anche per l’anno successivo. È partito da quello che aveva, ossia il mare. Quel periodo in mare c’era di tutto: era un vero Paradiso”. Negli anni Settanta avviene la vera e propria “trasformazione della struttura”.
Al dancing club “La Racchetta”, che Umberto ha gestito per qualche anno, si esibivano grandi artisti e si organizzavano serate danzanti. “Il dancing era qualcosa di spettacolare: era tutto cannucciato, sul lungomare non c’erano i marciapiedi; il banco bar era rivolto verso la strada, all’interno c’era una pista centrale con arredamento d’epoca”.
Roberto, Pino e Annamaria hanno raccolto il testimone da Umberto e si occupano della gestione del lido a trecentosessanta gradi.
“Abbiamo proseguito il suo lavoro, siamo tutti e tre soci. Io e mio fratello gestiamo la spiaggia, mentre ad Annamaria sono affidati il bar, la cucina e il ristorante. Ci aiutano circa una dozzina di dipendenti, ma il numero può variare a seconda delle necessità”.
Una delle caratteristiche distintive dello stabilimento, insieme con la cortesia e la grande attenzione rivolta ai clienti, è indubbiamente la cucina. La Racchetta propone ristorante a base di pesce, sia a pranzo che a cena, e pizzeria.
“Il pranzo è orientato più sullo stile ‘trattoria vista mare’, mentre la cena è organizzata in giardino. Prepariamo piatti tipici abruzzesi come gli spaghetti alle vongole -le nostre paparazze, le migliori quanto a sapore-, i classici brodetti, le fritture”.
Lo stabilimento conta oggi circa una novantina di palme e 120 ombrelloni. “Abbiamo i nostri clienti storici, ormai fidelizzati da tanti anni. Ci sono romani, napoletani, milanesi, bergamaschi, qualcuno viene dall’Emilia-Romagna, altri addirittura dall’estero. Abbiamo dei clienti di origine romana che vivono in Australia e ogni anno trascorrono qualche mese qui a Montesilvano” precisa. “Tra i ricordi più belli di questi numerosi anni di attività ci sono le feste in spiaggia con i nostri clienti affezionati, sangria e cocomerata: ci si divertiva con tanta semplicità. Bellissimi i ricordi anche di quando ero bambino con mio padre che organizzava le battute di pesca con la rete, condividendo il mare con il massimo rispetto”.
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