IL 93% DEI PRODUTTORI DICE “NO” AL VINITALY A GIUGNO

VERONA – Il 93 per cento dei produttori dice di essere contrario al Vinitaly a giugno e protende per far saltare del tutto l’edizione 2020 e rivedersi a Verona direttamente l’anno prossimo.
È il risultato del sondaggio di Winesurf, giornale di enogastronomia e guida ai vini, al quale hanno risposto in 399: oltre ai viticoltori (297) hanno risposto anche giornalisti e blogger (27), sommelier (15), agenti di commercio (12), importatori di vino (9), ristoratori (9) e un gruppo di persone che lavora nell’export del vino tra consulenti, pr, enotecari ed enologi (30).
Alla domanda “È favorevole allo spostamento di Vinitaly al mese di giugno 2020?” 345 persone, cioè quasi l’86,5% dei partecipanti al sondaggio ha risposto No. Percentuale che aumenta non di poco se si prendono in considerazione solo i produttori, arrivando addirittura al 93%.
All’opposto ci sono due categorie che vedono con favore lo spostamento a giugno: quella dei sommelier e quella dei ristoratori che lo considerano positivamente con percentuali superiori al 60%.
I giornalisti sono contrari al Vinitaly a giugno in più del 65% dei casi (18 su 27), mentre gli agenti rappresentanti sono la categoria più “negazionista” con un tondo 100% di No.
Tra i motivi del fronte contrario al Vinitaly a giugno ci sono il fatto che ci sarà ancora paura del coronavirus in Italia, ci sarà il coronavirus nelle nazioni di provenienza, per partecipare a Vinitaly occorre organizzare il viaggio con largo anticipo e adesso è praticamente impossibile farlo e il fatto che il momento degli acquisti è aprile, giugno è troppo in avanti nel tempo e i “giochi sono già fatti”.
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