Cronaca 19 Nov 2025 17:45

L’anima agricola di Imperia e i marchi storici raccontati dall’arte contemporanea e dai personaggi-simbolo della cultura pop

L’anima agricola di Imperia e i marchi storici raccontati dall’arte contemporanea e dai personaggi-simbolo della cultura pop

IMPERIA – Imperia è una città che custodisce da secoli un’identità legata all’oro verde della Riviera Ligure: l’olio extravergine d’oliva. Qui, tra i terrazzamenti che scendono dolcemente verso il mare e i profumi di macchia mediterranea, la coltivazione dell’oliva taggiasca è una forma d’arte che racconta la tenacia, la bellezza e la memoria del territorio.

È in questo scenario che si inserisce Dreaming Imperia, una mostra che fa dialogare il linguaggio dell’arte contemporanea con l’anima agricola e culturale della città. Allestita al Maci – Museo di Arte Contemporanea Imperia – dal 18 ottobre al 9 novembre, contestualmente a Olioliva.

L’esposizione vede Lorenzo Crivellaro chiamato a interpretare il sogno di Imperia, un luogo che, pur radicato nella sua tradizione olearia, guarda al futuro attraverso la creatività. La mostra è un viaggio visionario in cui tanti simboli della cultura pop tra cui i Peanuts, Corto Maltese, Mafalda e altri personaggi dell’immaginario collettivo abitano scorci, architetture e memorie della città.

Lorenzo Crivellaro nasce a Milano nel 1961. Dopo una lunga carriera come art director e illustratore per prestigiosi marchi italiani e internazionali, approda alla pittura sviluppando una poetica personale che intreccia estetica urbana, cultura popolare e ricerca materica. Al centro delle sue opere compaiono spesso elementi legati al mondo del food & beverage, come nel caso di questa esposizione ligure.

Il personaggio di Mafalda trova così casa tra un piatto di pasta Agnesi e una bottiglia di Olio Carli, emblemi dell’imprenditorialità imperiese.

Fondata nel 1824 da Paolo Battista Agnesi nei pressi di Pontedassio, la Agnesi si impose rapidamente come una realtà industriale che avrebbe legato indissolubilmente il proprio nome al territorio imperiese. Con l’acquisto di un mulino e l’apertura di un nuovo impianto a Oneglia – il centro marinaro di Imperia – l’azienda si sviluppò puntando su innovazione tecnica e accesso diretto al porto per l’importazione del grano duro.

Il celebre marchio, contraddistinto dall’immagine di un veliero – in omaggio alle navi che trasportavano il grano fino all’Imperiese – divenne presto simbolo di eccellenza della pasta italiana. Pur con lo spostamento produttivo a Fossano (Cuneo), il marchio continua a evocare Imperia e la sua storia industriale e artigiana.

Come si evince dalle altre opere esposte, è l’olio uno dei protagonisti della mostra. Imperia, capitale ligure dell’olio d’oliva, custodisce due storie industriali che ne incarnano l’identità, Fratelli Carli e Olio Sasso. La prima nasce nel 1911, quando Giovanni Carli iniziò a consegnare in bicicletta le bottiglie del suo olio nei paesi del Ponente, dando vita a un’impresa familiare.

Diversa ma parallela è la vicenda di Olio Sasso, fondato a Oneglia nel 1860 da Lorenzo Sasso, pioniere nel portare l’olio ligure sulle tavole d’Europa. Il suo marchio, divenuto celebre a livello mondiale, contribuì a far conoscere il nome di Imperia come culla dell’oro verde italiano.

Entrambe le aziende, con percorsi distinti ma radici comuni, rappresentano la vocazione del territorio a unire l’artigianalità agricola alla visione imprenditoriale, trasformando l’olio d’oliva in ambasciatore di un paesaggio, di una cultura e di un modo di vivere mediterraneo che continua, ancora oggi, a raccontare la Liguria al mondo, anche attraverso l’arte.

È così che Paperino viene raffigurato accanto a una latta di olio Sasso, mentre Corto Maltese osserva pensieroso il mar Ligure dal Porto di Oneglia. Immagini evocative che riescono a portare nel mondo dell’arte la vocazione di una città che da sempre fa dei prodotti del territorio la propria forza.

Dalle visioni oniriche di Dreaming Imperia alle storiche realtà dell’industria olearia e alimentare — da Agnesi ai Fratelli Carli, fino all’Olio Sasso — emerge un territorio che non smette di reinventarsi, mantenendo saldo il legame con le proprie radici.


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