Cronaca 27 Feb 2018 18:18

ARRIVA ETICHETTA DI ORIGINE PER IL POMODORO CHE SALVA IL MADE IN ITALY

ARRIVA ETICHETTA DI ORIGINE PER IL POMODORO CHE SALVA IL MADE IN ITALY

ROMA – Niente più inganni a tavola, la pummarola made in Italy sarà davvero made in Italy. Arriva l’etichetta di origine obbligatoria per il condimento più acquistato dagli italiani, che salva il pomodoro tricolore e i suoi derivati dai prodotti esteri importati e spacciati come italiani.

La svolta per uno dei simboli della dieta Mediterranea arriva grazie alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto interministeriale Martina-Calenda. A darne l’annuncio è la Coldiretti a poche dall’incontro all’Ergife con il segretario del Pd, Matteo Renzi.

L’origine diventa obbligatoria su conserve, salse, concentrate e sughi composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro. Un passo determinante per tutelare un patrimonio di oltre 5 miliardi di chili di pummarola italiana, ricorda Coldiretti, che toglie dall’anonimato i 72 mila ettari coltivati a pomodoro destinati a 120 industrie di trasformazione.

“Andiamo avanti sulla strada della trasparenza in etichetta e della qualità”, afferma il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, convinto che questa scelta debba essere estesa a livello europeo. Il provvedimento, infatti, introduce l’obbligo in via sperimentale per due anni, come già avviene per latte, formaggi, pasta e riso, solo a livello nazionale.

Una battaglia che, secondo il vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, Paolo De Castro, può essere vinta per effetto della Brexit, ‘”con cui è venuto a mancare la minoranza di blocco nordica da sempre contraria all’identificazione obbligatoria dell’origine”.

Una partita, quella dell’agroalimentare firmato, che piace anche a Renzi, “un grimaldello con cui abbiamo aperto una porta nella battaglia sacrosanta dell’Italia per il Made in Italy”.

Soddisfatte le associazioni per l’etichetta salva-pomodoro. Secondo gli industriali Anicav, “potrà arginare speculazioni sterili e strumentali e garantire al consumatore la massima trasparenza, fermo restando la necessità di un’omogeneizzazione tra la regolamentazione nazionale e quella comunitaria”.

Convinta che la battaglia debba continuare ora in Ue è anche l’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, mentre Conserve Italia chiede di superare il testo, indicando la provenienza della materia prima anche nei casi in cui il pomodoro sia inferiore al 50%.


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