Cronaca 18 Mag 2022 19:30

CONSORZIO VINI: I VETI INCROCIATI IMPEDISCONO L’ACCORDO, IL RINNOVO DELLE CARICHE RESTA UN’INCOGNITA

CONSORZIO VINI: I VETI INCROCIATI IMPEDISCONO L’ACCORDO, IL RINNOVO DELLE CARICHE RESTA UN’INCOGNITA

ORTONA – Mancano meno di 24 ore alle elezioni per il rinnovo dei vertici del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo. Caos e tensione restano alle stelle. Nonostante, per tentare di trovare un accordo, ci siano stati ripetuti rinvii dell’assemblea dei soci convocata inizialmente per il 21 aprile, poi slittata al 4 maggio, e poi ancora rifissata per il 19 (domani), alla fine la quadra non sembra ancora esserci e la giornata di oggi è stata un susseguirsi di riunioni e telefonate a caccia di voti.

Il risultato è che si arriverà all’appuntamento elettorale con una spaccatura sempre più netta tra i due giganti enoici della viticoltura abruzzese – Codice Citra, che esprime il presidente uscente Valentino Di Campli, e Cantina Tollo con il suo predecessore Tonino Verna – con il rischio realissimo di giungere all’elezione di un consiglio di amministrazione dalla maggioranza instabile.

Tra poche ore i circa 200 soci dell’ente consortile saranno chiamati a esprimere il voto scegliendo tra 32 candidati, individuando 15 membri. Questi ultimi poi dovranno eleggere il futuro presidente.

Fino ad ora la scelta del presidente è sempre stata il frutto di un tacito accordo non scritto, ma stretto ai tempi della costituzione dell’ente consortile, che ha garantito l’alternanza a doppio mandato tra le due grandi cooperative sociali della provincia di Chieti, Citra e Tollo, detentrici della maggioranza dei voti.

Per le elezioni, infatti, i voti non sono per testa ma sono ponderati sulla base delle cosiddette unità di conto, che si calcolano per uva raccolta, vino e bottiglie prodotte.

Considerato che l’82 per cento della produzione vinicola della regione è appannaggio delle cooperative sociali, e assodato che Citra e Tollo sono senza dubbio i colossi nel mondo cooperativo abruzzese, va da sé che sono loro a dettare la linea.

In virtù del ritmo legato all’antico accordo, il presidente uscente Valentino Di Campli, in rappresentanza di Citra, avrebbe dovuto cedere il testimone a Tollo con il suo presidente Tonino Verna.

L’impellente necessità di un rinnovamento del sistema espressa a gran voce, specie dal mondo privato, ha questa volta sparigliato le carte, rendendo il cammino verso la nomina del nuovo CdA tutt’altro che semplice e lineare.

Dal Vinitaly in poi è stato un continuo di incontri e tentativi di accordi, oltre che di fiumi di lettere, alcune diffuse anche pubblicamente attraverso il nostro giornale (come quelle di Luigi Cataldi Madonna, Enrico Cerulli e Antonella Di Tonno, Emilio Rapino), altre scambiate attraverso mail tra i produttori vinicoli della regione.

Valentino Di Campli avrebbe proposto di comporre il consiglio di amministrazione con cinque rappresentanti per conto di Tollo, cinque per Citra e gli altri cinque individuati liberamente dal mondo privato che avrebbero anche espresso il presidente. Tollo, come chiarito dal presidente Verna in un’intervista rilasciata a Virtù Quotidiane, avrebbe rigettato questa ipotesi, parlando di patto tradito e non valutando ancora maturi i tempi per l’individuazione di un presidente privato, se non prima di fare un percorso lungo almeno un anno per individuare la giusta soluzione.

Con le due cooperative ferme ciascuna sulle sue posizioni, nessuna proposta sembra alla fine aver trovato la convergenza di tutti. Le due cooperative avrebbero entrambe messo “veti” attorno ad alcuni nomi. Se il presidente Tonino Verna ha accusato Di Campli di essersi imposto contro il suo nome e quelli di Antonio Marascia (presidente della Cantina Miglianico) e di Franco D’Eusanio (titolare di Chiusa Grande a Nocciano), dall’altro fronte, il veto sarebbe stato posto su Nicola Dragani, candidato in rappresentanza della cooperativa sociale Madonna dei Miracoli di Casalbordino e su Alessandro Nicodemi dell’omonima azienda di Notaresco. Da Citra il “rimprovero” a Tollo è anche quello di non aver voluto discutere di programmi e di aver risposto picche a qualunque proposta, senza fornire eventuali alternative.

Dissidi sarebbero sempre più pesanti anche tra i produttori privati, divisi tra i due fronti. C’è chi vede nella proposta di Citra una vera occasione di rinnovamento e chi invece, considerandola solo un modo per consentire alla compagine attualmente alla guida del Consorzio di andare avanti con un ulteriore mandato, supporta il fronte Tollo.

In questo scenario, i rappresentanti del mondo vinicolo convocati nell’assemblea, tra poche ore, voteranno tra i 32 candidati (in fondo la lista). I due per la categoria viticoltori che otterranno più voti entreranno nel CdA; cinque saranno della sezione vinificatori; e otto saranno gli imbottigliatori.

Considerato che la sfida è sul filo di lana, e la differenza tra i due schieramenti avversari è davvero minima, il nuovo consiglio potrebbe vedere otto membri di un versante e sette dell’altro, rendendo difficile qualunque futura decisione da prendere, in caso di assenza anche di un solo membro della maggioranza.

L’ELENCO COMPLETO DEI CANDIDATI

Francesco D’Onofrio (Marchesi de’ Cordano), Dino D’Ercole (Codice Citra), Rocco Cipollone (Masciarelli), Alessandro Nicodemi (Fattoria Nicodemi), Vincenzo Bucci (Olearia e Vinicola Villese), Luciano Di Labio (Cantina sociale Villamagna), Robertino La Monaca (Cantina Novaripa), Paolo Ulpiani (Zaccagnini), Mauro Mucci (Cantina Val Sinello), Gennaro Matarazzo (Roxan), Silvo Cavuto (Coltivatori diretti Tollo), Fausto Cimini (Cantina sociale di Paglieta), Maria Antonietta De Acetis (Tenuta Arabona), Pino Candeoloro (Sincarpa), Katia Masci (Valle Martello), Nicola D’Auria (Dora Sarchese), Albino Lanci (Cantina Colle Moro), Antonio Marascia (Cantina Miglianico), Miki Antonucci (Progresso Agricolo), Franco D’Eusanio (Chiusa Grande), Carlo Di Campli (VinCo), Gaspare Camiscia (Rinascita Lancianese), Nicola Dragani (Madonna dei Miracoli), Luigi Di Camillo (Tenuta I Fauri), Chiara Ciavolich (Chiara Ciavolich), Giulia Cataldi Madonna (Cataldi Madonna), Valentino Di Campli (Eredi Legonziano), Giuseppe Micozzi (Cantina Orsogna), Alessandro Scarlatto (San Zefferino), Tonino Verna (Cantina Tollo); Gianluca Galasso (San Lorenzo), Rocco Pasetti (Contesa).


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